Per leccarsi le ferite di un’Olimpiade tutt’altro che soddisfacente, il canottaggio azzurro si aggrappa all’Europeo di casa per la prevedibile incetta di medaglie che da un lato fa pensare alla gloriosa scuola azzurra non ancora finita e dall’altra allarga l’ulcera per quello che doveva essere e a Londra non è stato. A Varese dimentichiamo il Tamigi con due titoli europei, nel doppio leggero femminile con Milani e Sancassani e nel quattro senza (Zaharia, Goretti, De Maria, Dell'Aquila), e sei medaglie complessive, con gli argenti dei doppi Sartori-Battisti e Colombo-Pollini, degli otto maschile e femminile. Risultati spingono l'Italia in vetta al medagliere davanti a Romania (2 ori, 1 argento, 2 bronzi) e Grecia (2 ori, 1 argento). Non funziona come calmante, l’Europeo. Anzi, sul finire di quadriennio la bufera in una federazione in piena campagna elettorale è in atto. E il nutrito gruppo degli scontenti agita il vessillo di Giuseppe Abbagnale. Sarà lui il candidato forte, colui al quale chiedere di pianificare dietro la scrivania pomeriggi come questo. Anche se sono passati 24 anni.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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