L’ombra del doping aleggia ancora attorno a Lance Armstrong, vincitore di ben 7 tour de France. L’Usada, l’agenzia antidoping americana, ha infatti accusato l’ex campione di aver fatto uso di sostanze proibite oltre che di agenti mascheranti, fornendo gli stessi prodotti ad altri. A conforto di quanto sostenuto, l’agenzia afferma nella lettera di 15 pagine in cui spiega le accuse, di avere le testimonianze di diversi corridori. Testimonianze che si basano sulla conoscenza personale dei fatti. Secondo il Washington Post, l’Usada sostiene di essere in possesso di campioni di sangue, raccolti nel 2009 e 2010, perfettamente compatibili con manipolazioni sanguigne, incluso l’ uso di Epo o trasfusioni. La replica di Armstrong. “Non mi sono mai dopato. Ho gareggiato 25 anni senza cali di prestazione e ho superato oltre 500 test”. Ma l’Usada è convinta che il texano, assieme ad altri cinque ex tesserati e tre dottori, tra i quali l’italiano Michele Ferrari, abbia messo in piedi un sistema basato sul doping dal 1998 al 2011. Se le accuse saranno dimostrate, il corridore rischia di perdere i 7 Tour vinti. Intanto l’ Agenzia ha vietato ad Armstrong di gareggiare nel triathlon, sport a cui si è dato dopo il ritiro dal ciclismo.
Piero Arcide
Piero Arcide
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