A 14 anni di solito si è al massimo talenti in erba e campioni in prospettiva, un di solito che però non vale per la classe 2005 Benedetta Pilato. Che dopo l'argento iridato di luglio a Gwangju si dimostra fenomeno dei 50 rana anche agli Europei di Glasgow, dove arriva il suo primo oro tra i grandi, nell'anno dell'esordio internazionale. Vasca lunga in Cina e vasca corta in Scozia, per la tarantina poco importa. E stavolta il suo 29”32 le vale pure il doppio record, quello italiano e quello mondiale juniores. Il trionfo azzurro nella specialità è reso totale dall'argento di Martina Carraro, capace di tenere testa alla compagna per tre quarti di gara. A medaglia con loro va l'irlandese McSharry.
La doppietta Pilato-Carraro è la punta di diamante dell'ottimo esordio dell'Italia, che porta a casa altri quattro bronzi. Uno arriva sempre nei 50 rana, ma tra gli uomini, nei quali l'eterno Fabio Scozzoli (27° medaglia internazionale) condivide il gradino più basso del podio con l'olandese Kamminga. Davanti a loro ci sono il turco Sakci e soprattutto il protagonista assoluto di giornata, il russo Vladimir Morozov, che col suo 25” 51 migliora di 11 centesimi il primato europeo.
È record della manifestazione invece per il lituano Danas Rapsys, dominatore nei 400 stile in 3' 33” 20. Qui il bronzo azzurro è di Gabriele Detti, non all'altezza delle sue possibilità e preceduto anche dal britannico Dean. Solo odore di podio invece per Matteo Ciampi, fermatosi al 4° posto.
Retrogusto amaro pure per la medaglia di Ilaria Cusinato, che nei 400 misti è d'argento fino all'ultima vasca ma infine viene scalzata dall'ungherese Jakabos, più efficace nel finale in stile libero. Ungherese pure l'oro, col solito show della sempre imprendibile Katinka Hosszu.
L'altro bronzo italico arriva nella 4x50 stile, dove Bocchia, Orsi, Izzo e Miressi s'arrendono d'un soffio alla Polonia ma prevalgono di 32 centesimi sulla Gran Bretagna. Davanti a tutti, oro per la Russia. Niente azzurro invece nei 200 dorso, nei quali il polacco Radoslaw Kawecki prevale sul tedesco Diener e sul britannico Greenbank.