Nove vittorie, dodici pole, quattordici volte sul podio in quindici gare.
Parlano i numeri di Sebastian Vettel, di una stagione assolutamente memorabile.
A soli ventiquattro anni, il fuoriclasse tedesco conquista il secondo titolo mondiale consecutivo con quattro gare d’anticipo e scrive un’altra pagina indelebile della storia della Formula 1. Per la vittoria matematica sarebbe bastato solo un punto, ma il campione del mondo non è certo il tipo che fa troppi calcoli. Ne sa qualcosa Jenson Button che alla prima staccata è costretto ad andare sull’erba, chiuso da una manovra giudicata lecita dai commissari di gara. Poi il solito festival del cambio gomme, un degrado impressionante che ha costretto i piloti a fermarsi due volte in poco più di venti giri. Fiato sospeso quando è andata in scena una nuova puntata della telenovela tra Felipe Massa e Lewis Hamilton.
L’inglese ha allargato la traiettoria, toccando la Ferrari del pilota brasiliano. Nessuna penalità ma sicuramente ennesima polemica in vista. Dentro la Safety car e ripartenza con un Button assolutamente scatenato. In paio di giri veloci hanno prodotto un buon margine di vantaggio su Vettel, mentre Alonso ha approfittato dell’ennesima sosta ai box, per portarsi in seconda posizione. Lo spagnolo prima ha chiuso ogni spiraglio al campione del mondo e poi si è gettato all’inseguimento della McLaren. Button però ha saputo gestire al meglio il vantaggio, centrando la terza vittoria stagionale, la dodicesima in carriera. Il secondo posto di Alonso è un risultato insperato per la Ferrari che sicuramente ha lavorato bene nell’intero week-end ma che dovrà migliorare tantissimo per poter almeno avvicinarsi al predominio della casa austriaca.
Un binomio perfetto, quello tra la Red Bull e Vettel, che anche oggi ha provato a vincere, prima di accontentarsi di un terzo posto, più che sufficiente per mettere in cassaforte il secondo titolo iridato.
Tutto molto bello, tutto semplicemente fantastico.
Palmiro Faetanini
Parlano i numeri di Sebastian Vettel, di una stagione assolutamente memorabile.
A soli ventiquattro anni, il fuoriclasse tedesco conquista il secondo titolo mondiale consecutivo con quattro gare d’anticipo e scrive un’altra pagina indelebile della storia della Formula 1. Per la vittoria matematica sarebbe bastato solo un punto, ma il campione del mondo non è certo il tipo che fa troppi calcoli. Ne sa qualcosa Jenson Button che alla prima staccata è costretto ad andare sull’erba, chiuso da una manovra giudicata lecita dai commissari di gara. Poi il solito festival del cambio gomme, un degrado impressionante che ha costretto i piloti a fermarsi due volte in poco più di venti giri. Fiato sospeso quando è andata in scena una nuova puntata della telenovela tra Felipe Massa e Lewis Hamilton.
L’inglese ha allargato la traiettoria, toccando la Ferrari del pilota brasiliano. Nessuna penalità ma sicuramente ennesima polemica in vista. Dentro la Safety car e ripartenza con un Button assolutamente scatenato. In paio di giri veloci hanno prodotto un buon margine di vantaggio su Vettel, mentre Alonso ha approfittato dell’ennesima sosta ai box, per portarsi in seconda posizione. Lo spagnolo prima ha chiuso ogni spiraglio al campione del mondo e poi si è gettato all’inseguimento della McLaren. Button però ha saputo gestire al meglio il vantaggio, centrando la terza vittoria stagionale, la dodicesima in carriera. Il secondo posto di Alonso è un risultato insperato per la Ferrari che sicuramente ha lavorato bene nell’intero week-end ma che dovrà migliorare tantissimo per poter almeno avvicinarsi al predominio della casa austriaca.
Un binomio perfetto, quello tra la Red Bull e Vettel, che anche oggi ha provato a vincere, prima di accontentarsi di un terzo posto, più che sufficiente per mettere in cassaforte il secondo titolo iridato.
Tutto molto bello, tutto semplicemente fantastico.
Palmiro Faetanini
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