Se fosse stato necessario un altro indizio che il futuro prossimo dell'Italnuoto è nelle mani - pardon - nelle braccia e nelle gambe di Gregorio Paltrinieri, la finalissima dei 1500 stile libero ne ha dato ulteriore conferma.
Approdato all'ultimo atto col miglior tempo di qualificazione e per questo in corsia 4, Paltrinieri aveva gli occhi di tutti addosso, ancor più quando - una volta guadagnati i blocchi - si è reso conto, sconcertato come chiunque altro, dell'assenza del favoritissimo Yang Sun. Il cinese si ritira ancor prima di partire, ma è un mistero dove sia finito.
"La cosa mi ha destabilizzato - assicura Paltrinieri dopo la gara - mi son detto che senza Yang Sun dovevo vincere per forza, così la pressione è aumentata". Una gara non bella, come ammesso dallo stesso nuotatore emiliano, ma un oro mondiale è pur sempre un oro mondiale; e gli avversari, tolto il primatista cinese, restano di livello assoluto e rispondono al nome di Jaeger e Cochrane. É proprio lo statunitense, in avvio, a giocarsi con Paltrinieri la leadership, mentre Jaeger rimane alla ruota dei due, piazzando una gran rimonta nel finale ma in ottica secondo posto: quando infatti un terzo della gara è andato è Paltrinieri a prendere il comando delle operazioni, imponendo un ritmo che spezza la resistenza di Cochrane, scivolato progressivamente alle spalle dell'azzurro e del tedesco, che ingaggiano un bel duello per l'oro.
Lo statunitense rischia grosso di perdere il podio a favore di Akram Ahmed, che arriva a due secondi e mezzo da un incredibile bronzo mondiale per l'Egitto. Quella di Paltrinieri è una cavalcata trionfale, che porta l'azzurro al tanto bramato titolo mondiale. Molti diranno che è un successo viziato dall'assenza di Sun: vero. Un motivo in più, allora, per lanciare la sfida al cinese sul palcoscenico più importante: quelle Olimpiadi che hanno fatto grande Sun potrebbero - tra meno di un anno - consacrare definitivamente Gregorio Paltrinieri.
LP
Approdato all'ultimo atto col miglior tempo di qualificazione e per questo in corsia 4, Paltrinieri aveva gli occhi di tutti addosso, ancor più quando - una volta guadagnati i blocchi - si è reso conto, sconcertato come chiunque altro, dell'assenza del favoritissimo Yang Sun. Il cinese si ritira ancor prima di partire, ma è un mistero dove sia finito.
"La cosa mi ha destabilizzato - assicura Paltrinieri dopo la gara - mi son detto che senza Yang Sun dovevo vincere per forza, così la pressione è aumentata". Una gara non bella, come ammesso dallo stesso nuotatore emiliano, ma un oro mondiale è pur sempre un oro mondiale; e gli avversari, tolto il primatista cinese, restano di livello assoluto e rispondono al nome di Jaeger e Cochrane. É proprio lo statunitense, in avvio, a giocarsi con Paltrinieri la leadership, mentre Jaeger rimane alla ruota dei due, piazzando una gran rimonta nel finale ma in ottica secondo posto: quando infatti un terzo della gara è andato è Paltrinieri a prendere il comando delle operazioni, imponendo un ritmo che spezza la resistenza di Cochrane, scivolato progressivamente alle spalle dell'azzurro e del tedesco, che ingaggiano un bel duello per l'oro.
Lo statunitense rischia grosso di perdere il podio a favore di Akram Ahmed, che arriva a due secondi e mezzo da un incredibile bronzo mondiale per l'Egitto. Quella di Paltrinieri è una cavalcata trionfale, che porta l'azzurro al tanto bramato titolo mondiale. Molti diranno che è un successo viziato dall'assenza di Sun: vero. Un motivo in più, allora, per lanciare la sfida al cinese sul palcoscenico più importante: quelle Olimpiadi che hanno fatto grande Sun potrebbero - tra meno di un anno - consacrare definitivamente Gregorio Paltrinieri.
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