Ci sarebbe da celebrare Alejandro Valverde che la conquista la Liegi-Bastoigne-Liegi per la quarta volta agganciando Argentin e appena dietro il cannibale Merckx che ne ha vinte 5. Ci sarebbe da scrivere un pezzo di ciclismo purissimo, di classe e di emozioni. Invece comandano le lacrime. Quelle del gruppo che prima della grande fatica ricorda col cuore spaccato Michele Scarponi e poi quelle del vincitore che arriva con la faccia gonfia, l'occhio liquido. Dedica la vittoria all'amico volato via e soprattutto i premi alla sua famiglia. Perchè dopo il dolore, c'è anche la quotidiana necessità. La corsa è vivace e ci sono da subito eroi di giornata e carneadi a caccia di un'inquadratura a mulinar le gambe e andar via da soli. Ma negli ultimi 30 chilometri si muovono i big. Sulla penultima salita di giornata Sergio Henao va all'attacco con Damiano Caruso e Tom Dumoulin. Dal gruppo sembre vivace risposte pressochè immediate. Nel falsopiano successivo di avanguardia sono in otto. In vetta, sfruttando un attimo di esitazione, accelera Davide Formolo che sfutta un po' di curve creato il buco. Nonostante Movistar e Orica-Scott organizzanino l’inseguimento, il sogno azzurro si spegne solo a 500 metri dall’arrivo. Attendista e nascosto fino a quel momento, Alejandro Valverde ha preso la testa del gruppo principale negli ultimi 400 metri, sviluppando una progressione che gli ha consentito di staccare Michael Albasini e di riportarsi su Martin proprio in prossimità dell’ultima curva. La volata è stata senza storia, con lo spagnolo della Movistar che alza le braccia al cielo per dedicare la sua quarta Liegi-Bastogne-Liegi a Michele Scarponi. E' un capolavoro senza sorriso, è una domenica storia, ma senza festa con un amico in meno.
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