Comunque vada, Sara sarà la prima. La prima azzurra di sempre al penultimo atto degli Us Open, la prima al numero 7 di singolare (questa sarà la sua classifica da lunedì), la prima al numero uno di quella di doppio. Sorride serena di fatto, la Errani, e aspetta il lupo cattiva Serena di nome. La Williams. Dovrà inventarsi qualcosa per smontare un servizio impressionante che viaggia quasi a 200 all’ora. Lei che dal basso del suo metro e 64 batte molto piano, ma che ha la risposta più incisiva del circuito. Succo e polpa di un match tutto da vedere è lì. Alle 15.45 a New York, le 21.45 in Italia. C’è dell’altro nel pianeta Errani.
La finale di doppio con l’amica Roberta, rivale di singolare, e coopadrona del mondo ci riprovano dopo la finale persa in Australia e il titolo vinto al Roland Garros. Per Errani-Vinci è la terza finale dell’anno su quattro nei tornei dello Slam. E un po’ d’Italia a New York non è roba da tutti i giorni. L’unica ad aver vinto a Flushing Meadow è un’altra romagnola, Raffaella Reggi, che con lo spagnolo Sergio Casal prese il titolo nel doppio misto. Correva il 1986.
Roberto Chiesa
La finale di doppio con l’amica Roberta, rivale di singolare, e coopadrona del mondo ci riprovano dopo la finale persa in Australia e il titolo vinto al Roland Garros. Per Errani-Vinci è la terza finale dell’anno su quattro nei tornei dello Slam. E un po’ d’Italia a New York non è roba da tutti i giorni. L’unica ad aver vinto a Flushing Meadow è un’altra romagnola, Raffaella Reggi, che con lo spagnolo Sergio Casal prese il titolo nel doppio misto. Correva il 1986.
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©