''O siamo tutti d'accordo su una candidatura condivisa per le Olimpiadi 2024 o lasciamo perdere'': lo ha ribadito il presidente del Coni Giovanni Malagò, secondo cui nella scelta fra Roma e Milano ''non si deve arrivare al voto in Consiglio e in Giunta Coni come successo per la corsa fra Roma e Venezia'' e che ''servirà un comitato promotore diverso dai precedenti''. ''Non mi innamoro delle idee in modo illogico'', ha aggiunto Malagò nel suo terzo appuntamento milanese della giornata, all'Idroscalo con il presidente della Provincia milanese Guido Podestà, delineando le 5 fasi necessarie per assicurarsi i Giochi. ''La prima, indispensabile, è superata con la scelta di una città extraeuropea per i Giochi del 2020, Tokyo. La seconda - ha continuato - la stiamo vivendo adesso. O siamo tutti d'accordo su una candidatura condivisa o lasciamo perdere. Quando ci fu la disputa fra Venezia e Roma l'esito era già scritto. E' sbagliato portare questa decisione ai voti in Consiglio nazionale o in Giunta. Nel governo e nel parlamento dello sport italiano i membri sono quasi tutti del Nord o del Centro Nord. Anche se si stravince in quel tipo di disputa, io non me la sento di non avere tutti al mio fianco. O siamo tutti insieme o lasciamo perdere''. A quel punto sarà necessario coinvolgere il Governo ''e il premier Letta mi ha già dato la sua disponiblità a sostenere la candidatura italiana'', ha spiegato Malagò. ''La quarta fase prevede la creazione di un comitato promotore molto diverso dai precedenti, con gente dinamica, giovani, donne, rappresentanti dello sport. A quel punto sono disposto a metterci la faccia''. Infine ''bisogna vincere la partita contro Istanbul, contro una città statunitense, contro Durban in Sudafrica, e probabilmente contro Parigi. Ma la quinta fase - ha concluso il presidente del Coni - mi spaventa meno delle prime''.
Riproduzione riservata ©