I segnali non erano stati positivi a partire dalla vigilia. La vicenda Karim Gharbi è drammatica, sportivamente parlando e paradossale, e di fatto priva la già sottile numericamente delegazione biancoazzurra, di un altro atleta. Dovevano essere in 5 ed invece sono in 4. Arianna, Alessandra Perilli e Stefano Selva hanno centrato la qualificazione, Eugenio Rossi si presenta con la Wild Card. Alla vigilia, il Presidente del Comitato Olimpico Gian Primo Giardi e il Capo Missione Andrea Benvenuti, al netto di Gharbi, sono certi che quello di Rio sia il roster di atleti più forte che mai sia stato presentato ad un olimpiade. Le sorelle. Entrano in gara all'alba di questi Giochi Carioca, in un giornata non ottimale per il Trap Femminile, ma le condizioni climatiche sono uguali per tutti. Non va. La finale sarebbe stata nettamente alla portata delle due tiratrici biancoazzurre, 67 piattelli su 75 colpiti, le avrebbe portate allo Shoot Off, uno score raggiunto più e più volte dalle due, anzi hanno abituato a performance molto più alte. Niente. Arianna è quella più vicina ma si ferma a 65, Alessandra in pratica non entra in partita e si ferma a 63. Troppo poco. La finale sfuma così come tutte le speranze di migliorare quello straordinario, quarto posto di Londra, medaglia di bronzo per Alessandra sfuggita per un piattello. Peccato, un vero peccato. Il post gara porta diverse riflessioni. In particolare Arianna annuncia il suo probabile addio alle gare. Puntuali e dirette arrivano le parole di Benvenuti che da ex atleta qual'è stato, capisce il momento e difende i suoi atleti dalle critiche. In sintesi nessuno si nasconde. Non è andata, ma da qui bisogna assolutamente ripartire. Nulla da fare nemmeno per Stefano Selva. Anche il tiratore sammarinese non riesce a sprigionare tutto il suo potenziale e resta attardato, fin dalle prime serie e anche per lui la finale è irraggiungibile. Ai microfoni di Palmiro Faetanini, Stefano appare più convinto rispetto ad Arianna, del suo addio alle gare. Anche in questo caso, è chiaro che tutti si augurano sia stato solo la botta calda del post gara. Passa una settimana quasi, per tornare a trepidare per l'ultimo atleta biancoazzurro in gara: Eugenio Rossi nel salto in alto. Proprio mentre Usain Bolt sfreccia nei 100 davanti a tutti, Eugenio salta facile l'ingresso a 2.17, ma non va oltre. Nei tre salti successivi a 2.22 l'asticella cade sempre a terra, così come le speranze di Eugenio Rossi di entrare in finale nella sua specialità. Rossi, utilizzerà facebook per chiedere scusa a tutti. Un gesto che commuove tutta la Repubblica e che fa capire, se ce ne fosse ancora bisogno, che siamo di fronte ad un ragazzo dal potenziale inaudito, ma che ha ancora bisogno di crescere sotto il profilo caratteriale. Si chiudono così le Olimpiadi di Rio de Janeiro per la delegazione sammarinese, più ombre che luci dal punto di vista sportivo, ma non si può e non si deve dimenticare che la più piccola Repubblica del Mondo si è presentata con 3 atleti qualificati di diritto, molte, tantissime altre nazioni sono state presenti esclusivamente sui invito. Ora alle spalle Rio, si punta tutto su San Marino 2017 e li proprio non si può sbagliare
L.G
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