A Los Angeles Michael Phelps fa qualcosa che va oltre all'inaugurazione delle competizioni di nuoto degli Special Olympics, con uno dei suoi ormai rarissimi tuffi in pubblico. Si ferma a parlare con gli atleti speciali, a bordo piscina racconta che è la testa che lo ha reso il più forte nuotatore di tutti i tempi. Un ex bambino difficile e senza amici, entrato in vasca per superare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività e che è entrato nella storia con 22 medaglie e 18 ori. Darsi sempre un obiettivo, un record personale che esuli dal confronto con gli altri la sua filosofia sportiva che ognuno può adattare alla vita di tutti i giorni. Giuseppe Michelotti l'ha messa in pratica proprio all'Aquatic Center USC pochi minuti dopo: l'atleta sammarinese- pur gareggiando in una batteria competitiva con almeno due superfavoriti- ha migliorato il suo tempo personale guadagnandosi il secondo posto nei 50 metri rana con 1,1.66. L'emozione non ha invece permesso ad Elia Gasperoni di andare oltre al 5 posto nei 25 metri dorso; dimostrando grande spirito di squadra tuttavia il giovane atleta è stato uno dei primi ad a congratularsi con Giuseppe, subito dopo la premiazione. E' stata l'attrice statunitense Pauley Perette a mettergli al collo la medaglia d'argento. La prima che San Marino conquista a Los Angeles, grazie ad un 'veterano' dei giochi che esattamente come Phelps conosce il potere determinante della concentrazione.
Nel servizio l'intervista di Sara Bucci a Giuseppe Michelotti
Nel servizio l'intervista di Sara Bucci a Giuseppe Michelotti
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