Il Roger Federer che si concede alle telecamere in Florida è al contempo raggiante e distrutto, orgoglioso di aver centrato obiettivi non preventivabili e consapevole che un break - funzionale alle sue performance e alla gestione del fisico di un tennista professionista 35enne - è non solo necessario, ma inevitabile:
"È davvero incredibile; ora sono davvero esausto, ma allo stesso tempo felice che il mio recupero sia andato nel migliore dei modi. Dato che ho sinora giocato sul duro, preferisco saltare quasi in toto la stagione della terra rossa, per tornare a competere sul veloce, tra erba e cemento. É la soluzione migliore per la resa del mio ginocchio e del mio corpo. Ho maturato questa decisione insieme al mio staff, ma prima di tutto ho bisogno di una pausa".
Come valutare questi primo trimestre dal ritorno alle competizioni?
"Sono tornato alle gare molto meglio di quanto non immaginassi, di fatto non sapevo cosa aspettarmi dal mio fisico match dopo match, al termine della prima o della seconda settimana di incontri, e così via. Gestire l'imprevedibile è una grande sfida e volarmi oggi alle spalle mi rende orgoglioso. I successi all'Australian Open, ad Indian Wells e a Miami – tutti in fila, come ero riuscito a fare solo nei miei anni migliori – è qualcosa di sorprendente e fantastico, avendolo fatto a 35 anni".
Un'evoluzione che parte da un rivoluzione: quella tecnica, di un gioco ed un'impostazione tattica differente rispetto al passato. Ma quale il migliore? Il Federer del 2006 o quello di oggi?
"Oggi gioco in maniera diversa e mi auguro di fare qualcosa di ancor migliore rispetto al passato; mi sono sempre allenato duramente, cercando di migliorare costantemente il mio gioco, come ad esempio tentare di guadagnare la rete più rapidamente. Gioco di certo volée migliori rispetto al passato, come sicuramente mi muovo più lentamente di qualche anno fa. D'altro canto ho sviluppato un più accentuato gioco d'attacco, più veloce, aggressivo e ragionato...non saprei fare una stima, ma credo che il nuovo Federer avrebbe buone possibilità contro il Federer di qualche anno fa".
Nel video l'intervista a Roger Federer.
LP
"È davvero incredibile; ora sono davvero esausto, ma allo stesso tempo felice che il mio recupero sia andato nel migliore dei modi. Dato che ho sinora giocato sul duro, preferisco saltare quasi in toto la stagione della terra rossa, per tornare a competere sul veloce, tra erba e cemento. É la soluzione migliore per la resa del mio ginocchio e del mio corpo. Ho maturato questa decisione insieme al mio staff, ma prima di tutto ho bisogno di una pausa".
Come valutare questi primo trimestre dal ritorno alle competizioni?
"Sono tornato alle gare molto meglio di quanto non immaginassi, di fatto non sapevo cosa aspettarmi dal mio fisico match dopo match, al termine della prima o della seconda settimana di incontri, e così via. Gestire l'imprevedibile è una grande sfida e volarmi oggi alle spalle mi rende orgoglioso. I successi all'Australian Open, ad Indian Wells e a Miami – tutti in fila, come ero riuscito a fare solo nei miei anni migliori – è qualcosa di sorprendente e fantastico, avendolo fatto a 35 anni".
Un'evoluzione che parte da un rivoluzione: quella tecnica, di un gioco ed un'impostazione tattica differente rispetto al passato. Ma quale il migliore? Il Federer del 2006 o quello di oggi?
"Oggi gioco in maniera diversa e mi auguro di fare qualcosa di ancor migliore rispetto al passato; mi sono sempre allenato duramente, cercando di migliorare costantemente il mio gioco, come ad esempio tentare di guadagnare la rete più rapidamente. Gioco di certo volée migliori rispetto al passato, come sicuramente mi muovo più lentamente di qualche anno fa. D'altro canto ho sviluppato un più accentuato gioco d'attacco, più veloce, aggressivo e ragionato...non saprei fare una stima, ma credo che il nuovo Federer avrebbe buone possibilità contro il Federer di qualche anno fa".
Nel video l'intervista a Roger Federer.
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