La riprende nel recupero e dopo averla quasi persa rischia perfino di vincerla. Succede un po’ di tutto tra Bellaria e Fano e il pari è il minimo sindacale per i Pepeboys che fanno la partita, costruiscono e sprecano, divorano e passano i minuti senza sfondare. Lo schema preferito nel primo tempo è palla su Bernacci. L’airone protegge e preferisce sempre lo scarico per il compagno anche quando il manuale dell’attaccante prevede giro e tiro. Mette le tende nella metàcampo avversaria, il Bellaria, il Fano si vede con Marolda unico amaranto a concludere verso la porta. Il primo tentativo è poco più o poco meno di un passaggio al portiere. Il secondo sinistro sembra molto più minaccioso. La provvidenziale deviazione in angolo evita guai peggiori, ma è il portiere fanese a prendere gli applausi. Bernacci innesca Nicastro, niente. Appunto grazie a Proietti.
Prima dell’intervallo Urso fa venire i brividi al pubblico del Nanni, che a campi invertiti ricomincia a caricare. Perché la rumba del Bellaria sembra destinata a sfociare nel vantaggio da un momento all’altro. Merli su immola su Angelino lanciato ad un passo dalla gloria, poi Nicastro di testa non trova la porta, questione di pochissimo. Più che una sorpresa si può definire una beffa il vantaggio ospite. Su Piccoli, piede educato e carrozzeria un po’ ammaccata nessuno esce ad accorciare. L’ex Cesena si esibisce nel destro a giro, che tra l’altro non è nemmeno la specialità della casa. I biancazzurri schiumano rabbia, Bernacci non la tiene bassa come dovrebbe e gli animi si scaldano. La rissa produce il giallo per simulazione a Proia, mentre Nicastro si divora ancora il gol del pari e allora siamo ad un pelo dallo scrivere che puoi giocare mezza giornata e non segni mai. Fabbro ha un mezzo match point, Proia si fa cacciare e in pieno recupero da una mischiaccia spunta un tocco furbo di Ciro Foggia appena entrato a riprendere il minimo di una giornata stregata. Altro giro e ancora Foggia. Come prima, stavolta palo. Sarebbe stata una festa.
Le interviste agli allenatori
Roberto Chiesa
Prima dell’intervallo Urso fa venire i brividi al pubblico del Nanni, che a campi invertiti ricomincia a caricare. Perché la rumba del Bellaria sembra destinata a sfociare nel vantaggio da un momento all’altro. Merli su immola su Angelino lanciato ad un passo dalla gloria, poi Nicastro di testa non trova la porta, questione di pochissimo. Più che una sorpresa si può definire una beffa il vantaggio ospite. Su Piccoli, piede educato e carrozzeria un po’ ammaccata nessuno esce ad accorciare. L’ex Cesena si esibisce nel destro a giro, che tra l’altro non è nemmeno la specialità della casa. I biancazzurri schiumano rabbia, Bernacci non la tiene bassa come dovrebbe e gli animi si scaldano. La rissa produce il giallo per simulazione a Proia, mentre Nicastro si divora ancora il gol del pari e allora siamo ad un pelo dallo scrivere che puoi giocare mezza giornata e non segni mai. Fabbro ha un mezzo match point, Proia si fa cacciare e in pieno recupero da una mischiaccia spunta un tocco furbo di Ciro Foggia appena entrato a riprendere il minimo di una giornata stregata. Altro giro e ancora Foggia. Come prima, stavolta palo. Sarebbe stata una festa.
Le interviste agli allenatori
Roberto Chiesa
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