Il Cesena va all'inferno. Figuriamoci se non trova il Diavolo a spingerlo ancora più giù. Milan che invece sente profumo di paradiso e di vetta e prova a chiuderla subito. Un quarto d'ora di assedio assoluto e stenti bianconeri in terza linea dove gli infortuni impongono ad Arrigoni di presentare un paio di impresentabili. Non ha più certezze Arrigoni. Punizione bomba di Tiago Silva, Antonioli la combina e Muntari fa tap in. La squadra si squaglia come sempre al primo schiaffone. Emanuelsson capitalizza una verticalizzazione e la chiude lì in meno di mezz'ora. Scossettina Iaquinta a babbo morto quando c'è ancora un'ora di patimento.
L'intervallo interrompe l'allenamento rossonero ma non gli interrogativi su come sia possibile tollerare un'apatia del genere e anche affidarsi ad almeno 4,5 giocatori che nulla c'entrano con l'intensità richiesta a chi vuole almeno provare a salvarsi. Meglio la ripresa, ma convincono appieno le scelte di un Arrigoni timido e giampaolizzato che, nel migliore dei casi, non riesce a farsi capire. Il Milan trova il terzo con il solissimo Robinho prende su il massimo con grande facilità. Vince girando palla e sale in vetta dopo aver semplicemente fatto allenamento. Pudil zampetta la pallaccia sporca dell'onore. Sembra si dica così.
Roberto Chiesa
L'intervallo interrompe l'allenamento rossonero ma non gli interrogativi su come sia possibile tollerare un'apatia del genere e anche affidarsi ad almeno 4,5 giocatori che nulla c'entrano con l'intensità richiesta a chi vuole almeno provare a salvarsi. Meglio la ripresa, ma convincono appieno le scelte di un Arrigoni timido e giampaolizzato che, nel migliore dei casi, non riesce a farsi capire. Il Milan trova il terzo con il solissimo Robinho prende su il massimo con grande facilità. Vince girando palla e sale in vetta dopo aver semplicemente fatto allenamento. Pudil zampetta la pallaccia sporca dell'onore. Sembra si dica così.
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©