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Il primo Rimini di Rota confuso e infelice

A – 17 dall'Aglianese il Rimini ha fallito l'obiettivo dichiarato dalla società

di Lorenzo Giardi
21 feb 2021

Raccogliere il testimone di Grassi non sarebbe stato facile per nessuno. Presidente discutibile per alcune scelte ma solido economicamente, e con i tempi che corrono non è un fattore secondario. Ad Alfredo Rota va dato merito di avere avuto coraggio ad affrontare una montagna molto alta da scalare per un neofita del calcio come lui. Rota, si è fidato dei buoni consigli iniziali. Partire da un Direttore Sportivo esperto come Alfio Pelliccioni era la mossa giusta. Presentato anche alla stampa, all'improvviso non si è trovato l'accordo. Da quel momento sono cominciati i problemi con presunte cordate, affiancamenti, o addirittura vendita di un club appena acquistato. Tutte destabilizzazioni che non hanno fatto altro che far perdere tempo alla società costretta a partire con grave ritardo. Qui però nasce l'errore. Perchè invece che coprirsi, Rota ha cominciato a parlare di un Rimini da primato, un Rimini pronto a puntare alla serie C diretta mettendo pressione ad un tecnico come Mastronicola che ama Rimini ma che deve ancora dimostrare di essere da Rimini.



Pietro Tamai ha fatto quello che ha potuto con il budget proposto e rifiutato da Pelliccioni che ha chiaramente fatto capire alla società che con quelle forze era difficilissimo se non impossibile puntare alla promozione diretta. Tutto questo ovviamente non giustifica i 17 punti di ritardo dall'Aglianese in un campionato dai valori non eccelsi. Il Rimini doveva assolutamente fare di più e quanto meno provare a stabilizzarsi nelle parti alte della classifica anche con questa rosa, forse sopravvalutata, forse troppo ampia per non andare incontro a fibrillazioni, ma in grado di evitare figuracce come quelle viste nell'ultimo periodo. Ultimo periodo in cui il neofita Rota ha mostrato tutte le sue incertezze. Mastronicola, poi Ricchiuti con il quale ancora non è chiaro cosa sia successo, nessuno parla, poi tutto fatto con Gadda e infine nuova virata su Mastronicola. Probabilmente visti gli insuccessi e il grave ritardo dalla vetta, bastava affidare la squadra ad un tecnico giovane ma voglioso di mettersi in discussione che avrebbe potuto traghettare il Rimini fino alla fine di questa stagione e magari programmare la prossima. Anche la piazza avrebbe perdonato la prima stagione da inesperto al Presidente Rota, se avesse visto l'investimento tecnico sull'immediato futuro. Le sconfitte con Ghivizzano e Real Forte Querceta e il pareggio con la Marignanese hanno precluso i sogni di gloria. Il problema per Rota e Mastronicola e che ci sono ancora 18 giornate da giocare prima di archiviare una stagione poco biancorossa e molto nera





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