Strappare un titolo nazionale alla Juventus è dura, strappare una finale a Cristiano Ronaldo – che dal 2014 a oggi ne ha vinte 12 in fila – ancora di più. E allora il successo in Supercoppa Italiana val bene un dritto o una levataccia per i tifosi della Lazio, accorsi in mille a Fiumicino per aspettare, alle sei di mattina, il rientro da Riyad dei biancocelesti. Parolo scende dal pullman e mostra alla folla il 4° trofeo conquistato dal 2012 a oggi. 2 Supercoppe e 2 Coppe Italia, nelle 8 stagioni di dominio Juve – 16 successi – nessun'altra avversaria dei bianconeri ha fatto meglio, con Napoli e Milan ferme a 3 e a 1. Del poker di titoli, 3 sono a firma di Simone Inzaghi, che nell'estate 2016 doveva andare a fare esperienza in B nella succursale Salernitana e invece si ritrovò, causa rottura tra Lotito e l'appena arrivato Bielsa, sulla panca biancoceleste. Classiche sliding doors e inizio dell'ascesa sia per l'ex fratello d'arte che per la stessa Lazio. Che ora, dopo il doppio 3-1 alla Juve e il virtuale -3 dalla vetta della Serie A, fa sognare ai tifosi quella parolina che, per scaramanzia, non si dice mai.
Nel servizio le parole di Danilo Cataldi, centrocampista Lazio.