Se a cavallo dell'anno nuovo è necessario buttare qualcosa di vecchio, sarà bene che il Bellaria riesca a far passare dalla finestra la prima parte di stagione. I biancazzurri, dopo una buona partenza da otto punti in quattro partite, hanno infilato otto partite con una sola vittoria in mezzo. A farne le spese Alfonso Pepe, esonerato per la seconda volta in due anni a Bellaria. Effetto Osio ricercato ora in Agostino Iacobelli: un paio di belle prestazioni non sono bastate. La gestione dell'ex Real Rimini annovera infatti solamente quattro sconfitte. “Inutile nascondersi dietro un dito – ha chiosato Iacobelli all'ultima con la Spal – per salvarsi ci serve un mezzo miracolo”.
Cambio alla guida che ha invece giovato al Forlì, la cui rosa certo non può essere paragonata a quella del Bellaria. Undici punti in dieci partite sono costati l'esonero a Bardi: il nuovo corso Roberto Rossi non è nato sotto la più bella stella, con la sconfitta nel derby proprio con il Bellaria. Ma i punti – sempre undici, ma in sette partite – hanno ridonato al Forlì una posizione di mezza tranquillità.
Che in un campionato come quello di Seconda Divisione – l'ultimo – nessuno può vantare. Lo sa bene il Rimini, il primo di Osio. Dopo la sconfitta a Bassano all'esordio, un filotto di dieci risultati utili consecutivi che sembravano profilare una stagione tranquilla al Romeo Neri. Una serie infinita di infortuni nella parte finale del 2013 hanno invece portato quattro sconfitte nelle ultime sei uscite, così che il Rimini – pur sesta forza del campionato – si trova ad appena tre punti dall'ultima squadra che finirà direttamente tra i dilettanti.
Un campionato pazzo che non ha scalfito il Santarcangelo, la cui cavalcata – iniziata con la vittoria in Coppa a San Marino, oggi emblema della stagione delle due squadre – ha portato in dote 34 punti di cui dieci vittorie, una difesa di altissimo profilo e un secondo posto che nessuno avrebbe azzardato in estate. L'ultima di un doppio campionato in Lega Pro, che dall'anno prossimo vedrà partire la serie unica. E tra ricerca di conferme e caccia ai miracoli, l'augurio è di ritrovare tutte e quattro le romagnole tra i professionisti l'anno prossimo. Mangiando ancora quel benedetto panettone.
LP
Cambio alla guida che ha invece giovato al Forlì, la cui rosa certo non può essere paragonata a quella del Bellaria. Undici punti in dieci partite sono costati l'esonero a Bardi: il nuovo corso Roberto Rossi non è nato sotto la più bella stella, con la sconfitta nel derby proprio con il Bellaria. Ma i punti – sempre undici, ma in sette partite – hanno ridonato al Forlì una posizione di mezza tranquillità.
Che in un campionato come quello di Seconda Divisione – l'ultimo – nessuno può vantare. Lo sa bene il Rimini, il primo di Osio. Dopo la sconfitta a Bassano all'esordio, un filotto di dieci risultati utili consecutivi che sembravano profilare una stagione tranquilla al Romeo Neri. Una serie infinita di infortuni nella parte finale del 2013 hanno invece portato quattro sconfitte nelle ultime sei uscite, così che il Rimini – pur sesta forza del campionato – si trova ad appena tre punti dall'ultima squadra che finirà direttamente tra i dilettanti.
Un campionato pazzo che non ha scalfito il Santarcangelo, la cui cavalcata – iniziata con la vittoria in Coppa a San Marino, oggi emblema della stagione delle due squadre – ha portato in dote 34 punti di cui dieci vittorie, una difesa di altissimo profilo e un secondo posto che nessuno avrebbe azzardato in estate. L'ultima di un doppio campionato in Lega Pro, che dall'anno prossimo vedrà partire la serie unica. E tra ricerca di conferme e caccia ai miracoli, l'augurio è di ritrovare tutte e quattro le romagnole tra i professionisti l'anno prossimo. Mangiando ancora quel benedetto panettone.
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