Le semifinali danno spettacolo e fanno saltare l'Europa, così l'ultimo atto del Mondiale U17 sarà un affare latinoamericano. Il Brasile rimonta clamorosamente la Francia, 10 gol tra ottavi e quarti, doppiamente avanti già al 13° e infine ko per 3-2. L'allungo transalpino comincia col filtrante di Aouchiche a smarcare Kalimuendo-Muinga, lì per lì annullato ma poi riabilitato col VAR. Poi tocca a Mbuku che riceve da Pembele, passa Henri col tunnel e sempre col tunnel supera Donelli. VAR di nuovo in azione quando ancora Mbuku – stavolta in ripiegamento – si scontra con Yan Couto, per un contatto prima da rigore e poi da nulla. Segno che il Brasile si sta svegliando, come dimostrerà la ripresa. Matsima chiude Henri e avvia il parapiglia post corner, Veron spizza, Kouassi liscia e ancora Henri imbecca l'accorcio di Kaio Jorge, in gioco per questione di millimetri. Doppio liscio difensivo anche per Ahamada e Pembele, Zinga respinge Yan Couto ma s'inchina al pari di Veron, pure qui con tanto di tunnel a Kouassi. La Francia torna avanti con la punizione di Aouchiche inzuccata da Matsima, stavolta però il fuorigioco c'è e allora il colpo di grazia lo piazza il Brasile: Donelli rinvia lunghissimo, lo stacco di Kaio Jorge manda a vuoto la retroguardia e libera Lazaro, che si gira, prende spazio su Soppy e batte Zinga sul suo palo.
Verdeoro a caccia del 4° titolo e contro la cabala, perché sin qui solo una nazionale ha vinto il Mondiale U17 in casa. Guarda caso il Messico, che si guadagna la finale battendo ai rigori l'Olanda. Gli Orange partono spediti col gol annullato a Unuvar – per carica su Garcia – e con la traversa di Regeer su azione d'angolo. Poi ancora vicina alla rete con Hansen e Braaf – che non inquadrano – e infine avanti con lo spunto di Bogarde, che parte dalla fascia, fulmina Alejandro Gomez e serve il tocco sottoporta di Regeer. È il 74°, sin lì il Messico è stato spettatore ma si scuote di botto e in 5' pareggia con la punizione nel sette dell'appena entrato Efrain Alvarez. Ai rigori, Raatsie rimpalla lo stesso Alvarez e Joel Gomez, Garcia lo imita su Taabouni e Braaf e si va a oltranza: Guzman trasforma, Garcia respinge anche Regeer e il Messico potrà lottare per il suo 3° titolo.