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Norme FIFA contrarie alle regole UE

Dopo dieci anni la sentenza sul caso Diarra potrebbe aprire scenari incredibili nel mondo del calciomercato.

di Elia Gorini
4 ott 2024
La giudice della Corte di Giustizia dell'Unione Europea Sacha Prechal che pronuncia la sentenza sul caso Diarra/FIFA.
La giudice della Corte di Giustizia dell'Unione Europea Sacha Prechal che pronuncia la sentenza sul caso Diarra/FIFA.

Sarà un argomento da approfondire, ma in questo momento la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea rappresenta un vero terremoto. A distanza di dieci anni è arrivata la decisione della Corte UE che si è pronunciata sul caso Diarra. L'ex calciatore della Lokomotiv Mosca era sotto contratto per tre anni ma lo stracciò dopo un anno. Partita la causa tra squadra e giocatore, Diarra si era appellato alla Corte di Giustizia Europea, che ha riconosciuto la facoltà a qualsiasi giocatore di lasciare il club senza tenere conto della durata del contratto.

Una sentenza clamorosa della Corte Europea che potrebbe cambiare di molto gli scenari del calcio internazionale. Una sorta di Bosman bis, che ha definito le regole della FIFA incompatibili con la libera circolazione delle persone e quindi dei calciatori.

La replica della FIFA: "La FIFA è soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna. La sentenza mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare. La FIFA analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente".

Ecco la dichiarazione di Emilio Garcia, responsabile legale e della conformità della FIFA: "Abbiamo preso atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso di Lassana Diarra. È importante chiarire che la decisione odierna non cambia affatto i principi fondamentali del sistema dei trasferimenti. La FIFA ha migliorato continuamente questo sistema per molti anni - non per il proprio beneficio, ma per il beneficio dei giocatori, dei club, delle leghe e delle associazioni affiliate, per garantire che i giocatori possano allenarsi, svilupparsi e avere stabilità, salvaguardando al contempo l'integrità delle competizioni attraverso l'implementazione di un solido quadro normativo per il sistema dei trasferimenti internazionali".








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