Non accadeva da ventisei anni di vedere il Rimini all’ultimo posto solitario della classifica. Tre sconfitte nelle prime tre giornate di campionato. Dopo Renate e Monza anche la Pro Patria festeggia la prima vittoria in campionato con i biancorossi che chiudono per la terza volta consecutiva in inferiorità numerica. Numeri e dati che devono far riflettere. Perche non bastano cinquanta minuti giocati da prima della classe, perche non basta il rientro di Taddei, per far fare il salto di qualità ad un Rimini troppo fragile sotto l’aspetto mentale. Una squadra dai due volti quella vista sul campo della Pro Patria. Determinata e attenta nei primi quarantacinque minuti, meritatamente in vantaggio con il suo fantasista e a un passo dal raddoppio quando la traversa ha negato ad Andrea Brighi la gioia del gol. Poi è bastata la solita disattenzione difensiva per vanificare quanto di buono, fatto in precedenza.
Il gol di Serafini ha evidenziato tutte le lacune di un reparto difensivo in evidente stato confusionale. Poi il solito cartellino rosso. Una simulazione di Morga, già ammonito per proteste, ha lasciato il Rimini in dieci e li è cominciato il calvario della squadra di D’angelo. Il solito triangolo tra Giannone e Serafini ha mandato in crisi la difesa biancorossa sul gol del 2-1. Scotti ha evitato un passivo ancor più pesante togliendo dall’incrocio dei pali una punizione del solito Giannone ma non ha potuto nulla sulla conclusione di Falomi e si è dovuto arrendere al siluro firmato da Calzi. E vero che siamo solo all’inizio e che c’è tutto il tempo per recuperare ma è altrettanto vero che i romagnoli si trovano di fronte al primo bivio della stagione. Il calendario dice Valle D’Aosta e Forli entrambe al Neri e non è esagerato pensare che il campionato del Rimini e il futuro di Luca D’Angelo passi attraverso queste due partite.
Palmiro Faetanini
Il gol di Serafini ha evidenziato tutte le lacune di un reparto difensivo in evidente stato confusionale. Poi il solito cartellino rosso. Una simulazione di Morga, già ammonito per proteste, ha lasciato il Rimini in dieci e li è cominciato il calvario della squadra di D’angelo. Il solito triangolo tra Giannone e Serafini ha mandato in crisi la difesa biancorossa sul gol del 2-1. Scotti ha evitato un passivo ancor più pesante togliendo dall’incrocio dei pali una punizione del solito Giannone ma non ha potuto nulla sulla conclusione di Falomi e si è dovuto arrendere al siluro firmato da Calzi. E vero che siamo solo all’inizio e che c’è tutto il tempo per recuperare ma è altrettanto vero che i romagnoli si trovano di fronte al primo bivio della stagione. Il calendario dice Valle D’Aosta e Forli entrambe al Neri e non è esagerato pensare che il campionato del Rimini e il futuro di Luca D’Angelo passi attraverso queste due partite.
Palmiro Faetanini
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