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San Marino: l'analisi del lunedì

1 dic 2014
San Marino: l'analisi del lunedìSan Marino: l'analisi del lunedì
San Marino: l'analisi del lunedì - Che il San Marino ieri a Gubbio non meritasse di perdere è opinione comune, ma che le disgrazie del...
L'analisi specifica sulle 4 ammonizioni che hanno ridotto il San Marino in 9 le rimandiamo alla moviola di “Cpiace” questa sera ore 20 e 05. Che il San Marino ieri a Gubbio non meritasse di perdere è opinione comune, ma che le disgrazie del Titano siano riconducibili ai poteri forti come denunciato dal Presidente Luca Mancini è l'alibi più facile da offrire sul piatto d'argento. Il grido “non vogliono il San Marino nel calcio italiano” è cosa risaputa . Lo ha sempre sostenuto Germano De Biagi, ciò nonostante il Patron , e stiamo parlando solo di risultati sportivi, tra i professionisti ha quasi sempre lottato per i play off, ha ottenuto una promozione in coppia con Danilo Pretelli, è retrocesso dalla C1 alla C2, e si è salvato 2 volte nei play out. Mancini ha raccolto l'eredità 18 mesi fa, gli va dato atto di aver avuto coraggio e probabilmente il suo arrivo ha contribuito a salvare una società in difficoltà. Il San Marino si è iscritto, quindi regolarmente partito per competere in Lega Pro Prima Divisione lo scorso anno, Lega Pro unificata in questa stagione: 30 partite gestione Mancini, e 18 punti totali.10 lo scorso anno, 8 fino a questo momento. 18 punti in 30 partite, è il peggior score mai realizzato dal Titano in 15 anni di professionismo. Se è solo colpa degli arbitri il San Marino si salverà non c'è motivo di preoccuparsi. Il problema purtroppo è un po' diverso. Tolto le squadre di vertice, tutte le altre rose sono piene di giovani,ma quelli scelti dagli altri sono competitivi. Mancini, nonostante la fallimentare stagione dello scorso anno, ha commesso gli stessi identici errori: ha confermato i “jurassici”senatori che lo hanno sportivamente tradito e ha confermato un nugolo di ragazzotti che non reggono la categoria. I punti in classifica rispecchiano più o meno fedelmente la rosa allestita. Ci chiediamo il motivo per il quale Mancini, che chiude il suo comunicato con “ribellarci alle ingiustizie dei potenti che ci   sopprimono lo slancio vitale sportivo”, non abbia avuto lo stesso ardore nel dopo partita di Savona dove la squadra ha subito in lungo ed in largo per tutti i 95 minuti. Troppo facile raccogliere le lacrime di Gubbio, più difficile sbattere al muro 25 giocatori, che stando ai risultati, non reggono la categoria.

L.G

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