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San Marino Calcio: gli iberici esperimenti

6 ott 2014
San Marino Calcio: gli iberici esperimenti
San Marino Calcio: gli iberici esperimenti
Premessa; la classifica è ancora corta e si può ancora rimediare, ma la classica storia “c'è ancora tempo” non la si può usare. Il San Marino non ha tempo da perdere, perchè questo campionato non aspetta e non perdona, occorre fare qualcosa e occorre farlo subito, perchè la squadra non solo non vince mai: 9 partite ufficiali e casella “+” ancora vergine, (San Marino e Santarcangelo sono le uniche due a non aver centrato ancora i 3 punti in campionato), ma soprattutto non ha un gioco, sorretta solo dalle iniziative dei singoli e poco altro. Il tecnico è in evidente difficoltà: l'impressione è che abbia poca conoscenza della categoria e dia troppa fiducia ai suoi connazionali. Il Presidente Mancini insiste con gli iberici esperimenti: l'ex dirigente del Cesena, dovrebbe spiegare perchè continua su questa strada, stando ai risultati maturati fino a qui, sbagliata. A questo punto del campionato De Argila, aveva addirittura 2 punti in più:7 contro 5. Tutti si sono stupiti della scelta di un altro tecnico spagnolo, per di più senza patentino, ma giudicare prima di vederlo all'opera non sarebbe stato giusto e rispettoso nei suoi confronti, anche se lo scetticismo, imperversava. 7 giornate sono più che sufficienti per tracciare un primo bilancio, e sicuramente, il bilancio non è positivo. La squadra, è piaciuta per un tempo nei primi 45 con il Prato, ha riacciuffato la Carrarese al San Marino Stadium all'ultimo secondo, ha certamente avuto carattere ad Ascoli, ma poi è stata asfaltata dal punto di vista del gioco dal Santarcangelo in casa, e sabato con la Spal si è sgonfiata dopo 25 minuti discreti. Troppo poco e la classifica è già in deficit. Per restare positivi, e pensiamo sia anche il pensiero di Mancini, ci sono ora tre giornate ad hoc per invertire le convinzioni supportate dai fatti: Pistoiese fuori, Pro Piacenza e Ancona in casa, sono sfide da non sbagliare assolutamente per uscire dalla crisi. In caso contrario i clamorosi errori commessi dalla società lo scorso anno, non sarebbero serviti a nulla, e allora se così fosse, dalla casualità si passerebbe al dolo.

L.G

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