Eccome se si sente, eccome se la Folgore è presente. Solo la Coppa mancava all'albo d'oro di Falciano, che torna ad ospitare un trofeo a distanza di 15 anni. Non archiviamola però alla voce “rosso inventato”.
Nella 57° finale di Coppa Titano c'è tanto, molto di più: l'egemonia della Folgore, per esempio. La formazione di Berardi mette sotto il Murata fin dalle prime battute, tanto che bastano 17 secondi ai vice campioni di San Marino per rischiare di sbloccarla con Michele Casadei.
La Folgore ha il pallino del gioco in mano, Hirsch e Perrotta – nell'ampiezza del San Marino Stadium – sono imprendibili per Mattia Casadei e Buscarini: una leggerezza di quest'ultimo al 9' permette all'esterno della Nazionale di saggiare la presa di Graziosi.
Il Murata gioca di rimessa: Ceschi non lavora bene sulla linea di passaggio e Bollini è in ritardo sull'inserimento di Sternini, ma il mancino del centrocampista bianconero è da dimenticare.
Al 21' si rompe l'equilibrio: Pacini indovina il corridoio per Perrotta, che prende tempo e spazio alle spalle di Mattia Casadei. Hirsch anticipa il diretto avversario, ma nel tabellino di finisce Bellucci col più sfortunato degli autogol. Sulla fascia di sinistra il Murata balla: Bollini si butta dentro e brucia anche Mastronicola: Hirsch questa vola rifinisce e Michele Casadei – per la seconda volta – sciupa.
La partita è a senso unico, le conclusioni dalle parti di Graziosi arrivano da tutte le parti. Nonostante il dominio Folgore il risultato rimane in bilico: l'ennesimo affondo a destra sull'asse Pacini-Ceschi si risolve nel palo, di tacco, del bomber di Falciano.
Ad infiammare la contesa ed incendiare gli umori in campo e sugli spalti, la contestatissima – a ragione – seconda ammonizione a Mattia Casadei che riduce il Murata in dieci. La prima che rivediamo – è indiscutibile – sulla seconda, che arriva tre minuti più tardi, c'è da ragionare: Hirsch anticipa l'ex capitano del Fiorentino, che entra pulito sul pallone il quale – dopo aver prima toccato il piede – gli sbatte sulla mano. Guidi – sbagliando – non ne vuole sapere ed espelle il terzino di Baschetti. Nell'occasione il direttore di gara non è nemmeno aiutato dal quarto ufficiale Ercolani, ben posizionato.
Nella ripresa Baschetti sceglie Celli per trovare un equilibrio nonostante l'inferiorità numerica, ma la Folgore riprende da dove ha lasciato: macinando il campo e sparando su Graziosi. Il palo di Pacini precede il raddoppio firmato Genestreti, che sugli sviluppi di un corner segna un gol da attaccante consumato, lui che attaccante non è.
A stretto giro di posta anche il 3-0: Michele Casadei, sullo scarico di Hirsch, questa volta non sbaglia e chiude la contesa, a cui si iscrive anche Micheal Angelini – attaccante del Murata – che prende a male parole il direttore di gara contestandogli un'ammonizione ai danni di Marco Casadei che obiettivamente è condivisibile.
C'è poco nel finale, non certo una partita. La Folgore aggiornata a cinque con la doppietta di Michele Casadei, a segno sull'assist di Della Valle, poi sfortunato a colpire la traversa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Il pokerissimo – che arriva all'86' – porta la firma del subentrato Luca Rossi, che ci mette la faccia in una delle finali più dominate degli ultimi anni. Anche in condizioni di parità numerica.
LP
Guarda la fotogallery (Filippo Pruccoli)
Nella 57° finale di Coppa Titano c'è tanto, molto di più: l'egemonia della Folgore, per esempio. La formazione di Berardi mette sotto il Murata fin dalle prime battute, tanto che bastano 17 secondi ai vice campioni di San Marino per rischiare di sbloccarla con Michele Casadei.
La Folgore ha il pallino del gioco in mano, Hirsch e Perrotta – nell'ampiezza del San Marino Stadium – sono imprendibili per Mattia Casadei e Buscarini: una leggerezza di quest'ultimo al 9' permette all'esterno della Nazionale di saggiare la presa di Graziosi.
Il Murata gioca di rimessa: Ceschi non lavora bene sulla linea di passaggio e Bollini è in ritardo sull'inserimento di Sternini, ma il mancino del centrocampista bianconero è da dimenticare.
Al 21' si rompe l'equilibrio: Pacini indovina il corridoio per Perrotta, che prende tempo e spazio alle spalle di Mattia Casadei. Hirsch anticipa il diretto avversario, ma nel tabellino di finisce Bellucci col più sfortunato degli autogol. Sulla fascia di sinistra il Murata balla: Bollini si butta dentro e brucia anche Mastronicola: Hirsch questa vola rifinisce e Michele Casadei – per la seconda volta – sciupa.
La partita è a senso unico, le conclusioni dalle parti di Graziosi arrivano da tutte le parti. Nonostante il dominio Folgore il risultato rimane in bilico: l'ennesimo affondo a destra sull'asse Pacini-Ceschi si risolve nel palo, di tacco, del bomber di Falciano.
Ad infiammare la contesa ed incendiare gli umori in campo e sugli spalti, la contestatissima – a ragione – seconda ammonizione a Mattia Casadei che riduce il Murata in dieci. La prima che rivediamo – è indiscutibile – sulla seconda, che arriva tre minuti più tardi, c'è da ragionare: Hirsch anticipa l'ex capitano del Fiorentino, che entra pulito sul pallone il quale – dopo aver prima toccato il piede – gli sbatte sulla mano. Guidi – sbagliando – non ne vuole sapere ed espelle il terzino di Baschetti. Nell'occasione il direttore di gara non è nemmeno aiutato dal quarto ufficiale Ercolani, ben posizionato.
Nella ripresa Baschetti sceglie Celli per trovare un equilibrio nonostante l'inferiorità numerica, ma la Folgore riprende da dove ha lasciato: macinando il campo e sparando su Graziosi. Il palo di Pacini precede il raddoppio firmato Genestreti, che sugli sviluppi di un corner segna un gol da attaccante consumato, lui che attaccante non è.
A stretto giro di posta anche il 3-0: Michele Casadei, sullo scarico di Hirsch, questa volta non sbaglia e chiude la contesa, a cui si iscrive anche Micheal Angelini – attaccante del Murata – che prende a male parole il direttore di gara contestandogli un'ammonizione ai danni di Marco Casadei che obiettivamente è condivisibile.
C'è poco nel finale, non certo una partita. La Folgore aggiornata a cinque con la doppietta di Michele Casadei, a segno sull'assist di Della Valle, poi sfortunato a colpire la traversa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Il pokerissimo – che arriva all'86' – porta la firma del subentrato Luca Rossi, che ci mette la faccia in una delle finali più dominate degli ultimi anni. Anche in condizioni di parità numerica.
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