Quella dell’FCSB é una storia tanto unica quanto particolare, in pieno stile balcanico, e che vale la pena raccontare in breve. La Steaua Bucarest, da sempre squadra legata all’esercito rumeno, é una delle “vecchie” big d’Europa. La Coppa Campioni e la Supercoppa Europea a metà anni ‘80 ne sono la dimostrazione più lampante. Negli ultimi anni, in Romania, si é formata una querelle che continua a far discutere: dopo la privatizzazione del club, tra il 2014 e il 2017 il Ministro della Difesa ha imposto il divieto di utilizzare logo e nome. E se molti considerano la CSA Steaua Bucarest - formazione di Liga || - la vera erede, così non é per UEFA e Federcalcio rumena che attribuiscono all’FCSB palmares e tradizione sportiva della squadra di Hagi e Lacatus. Semplicemente, storie di calcio dell’est.
Ma quello che conta é il presente: lo Stadionul Steaua é un gioiellino da oltre 30000 posti e questa sera saranno circa in 10000 per il ritorno del primo turno preliminare di Champions League. Atmosfera da brividi quella che attende la Virtus: il 7-1 dell’andata ha archiviato qualsiasi sogno qualificazione, ma c’è ancora tanto da vivere.
Luigi Bizzotto cambierà qualcosa rispetto all’11 che ha iniziato in Repubblica, la stessa cosa farà il collega cipriota Charalambous con un massiccio turnover. Si gioca alle 20.30 locali, le 19.30 a San Marino. É sempre Champions League e si respira un’aria diversa, magica. É anche il ritorno dopo 11 anni di Federico Piovaccari a Bucarest: il Pifferaio ha lasciato grandi ricordi nella capitale, e sarà accolto da re.
Nel servizio l’intervista a Federico Piovaccari, attaccante Virtus