Il giorno dopo fa sempre un po' più male, specie se i rimpianti per non aver potuto giocarsela alla pari sono lì ad attanagliarti la mente. Sono 18,234 i tifosi nord irlandesi che hanno risposto alla chiamata del nuovo Windsor Park. All'inaugurazione anche il presidente FIFA Gianni Infantino, insieme a Marco van Basten.
Lo stadio è una bolgia e quelli di O'Neill partono in quarta, ma il pacchetto arretrato sammarinese – prese le misure – non soffre più di tanto, nonostante i numerosi traversoni provenienti dalle corsie esterne.
San Marino non rinuncia a giocare e non appena l'Irlanda del Nord concede campo, anche quelli di Manzaroli si spingono nella trequarti d'attacco, sfruttando il buon lavoro di sponda di Stefanelli e la vena di Hirsch e Matteo Vitaioli sugli esterni. Il capitano ci prova anche su piazzato, spedendo alto sulla trasversale.
É forse il miglior momento per San Marino, che pare aver trovato le misure in campo, ma l'Irlanda del Nord – tornata ad affacciarsi in area biancazzurra – trova il modo di sbloccarla: McGinn reclama il penalty per un tocco di mano di Palazzi su traversone, ma Kovács lascia giocare. Sul proseguo dell'azione la palla arriva sulla corsia opposta dove Ferguson, saltato Hirsch, mette un pallone interessante in area dove Ward e Magennis finiscono a terra nei contatti con Della Valle e Davide Simoncini. Il direttore di gara lascia inizialmente proseguire poi, imbeccato dal primo assistente Marinescu, concede il calcio di rigore. Dal dischetto il capitano, Steven Davis, raggiunge George Best a quota 9 reti in Nazionale, piegando il polso di Aldo Simoncini che aveva intuito e quasi neutralizzato il penalty.
San Marino reagisce piuttosto bene allo svantaggio e al 35' va vicino al pareggio sull'asse Palazzi-Hirsch: il sinistro dal limite dell'esterno della Folgore è di poco alto.
Nel finale un paio di occasioni per l'Irlanda del Nord: sulla prima Davis spedisce fuori da ottima posizione, mentre il colpo di testa di Ward trova la risposta di Aldo Simoncini.
Avvio incoraggiante nella ripresa, coi biancazzurri che conquistano subito un calcio d'angolo sugli sviluppi di un piazzato. La sfida però gira su questo pallone scodellato al centro, su cui McGovern esce coi tempi giusti e prepara la ripartenza veloce: Palazzi si rende protagonista di un'ingenua ostruzione che – da regolamento – gli costa il secondo cartellino giallo. Come contro l'Azerbaijan, per San Marino c'è un intero secondo tempo di inferiorità numerica.
L'incontro muta radicalmente e l'Irlanda del Nord si riversa nella trequarti sammarinese a caccia del raddoppio, ma tra i biancazzurri sale in cattedra Aldo Simoncini che compie tre o quattro interventi salva risultato e – complice anche l'incapacità dei padroni di casa di capitalizzare alcune ghiotte occasioni – resta sull'1-0 fino all'80'.
Sembra insuperabile in questo secondo tempo l'estremo sammarinese, che nega la gioia del gol ai vari Ward, McGinn e Magennis in più di un'occasione. E dove non ci arriva lui, ci pensa Washington a graziare San Marino.
O'Neill capisce che per chiuderla ci vuole più concretezza, là davanti, e tra l'eccitazione del Windsor Park inserisce in campo l'idolo di casa Kyle Lafferty: all'ex Palermo bastano appena cinque minuti per incidere. Il primo pallone toccato è quello del raddoppio, su assist di Ferguson – pure in posizione dubbia. Il secondo vale l'assist per Ward, che punisce all'altezza del secondo palo ed il terzo – oltre i tre di recupero concessi – vale il definitivo 4-0, che issa i nord irlandesi a quota 4 punti nel Girone C di qualificazione ai Mondiali di Russia. Fronte San Marino c'è il rammarico di non averla giocata tutta in parità numerica e la consapevolezza di aver saputo tenere testa agli avversari: tempo di rimuginare però non ce n'è. Martedì si è di nuovo in scena, stavolta ad Oslo.
da Belfast,
Luca Pelliccioni
Lo stadio è una bolgia e quelli di O'Neill partono in quarta, ma il pacchetto arretrato sammarinese – prese le misure – non soffre più di tanto, nonostante i numerosi traversoni provenienti dalle corsie esterne.
San Marino non rinuncia a giocare e non appena l'Irlanda del Nord concede campo, anche quelli di Manzaroli si spingono nella trequarti d'attacco, sfruttando il buon lavoro di sponda di Stefanelli e la vena di Hirsch e Matteo Vitaioli sugli esterni. Il capitano ci prova anche su piazzato, spedendo alto sulla trasversale.
É forse il miglior momento per San Marino, che pare aver trovato le misure in campo, ma l'Irlanda del Nord – tornata ad affacciarsi in area biancazzurra – trova il modo di sbloccarla: McGinn reclama il penalty per un tocco di mano di Palazzi su traversone, ma Kovács lascia giocare. Sul proseguo dell'azione la palla arriva sulla corsia opposta dove Ferguson, saltato Hirsch, mette un pallone interessante in area dove Ward e Magennis finiscono a terra nei contatti con Della Valle e Davide Simoncini. Il direttore di gara lascia inizialmente proseguire poi, imbeccato dal primo assistente Marinescu, concede il calcio di rigore. Dal dischetto il capitano, Steven Davis, raggiunge George Best a quota 9 reti in Nazionale, piegando il polso di Aldo Simoncini che aveva intuito e quasi neutralizzato il penalty.
San Marino reagisce piuttosto bene allo svantaggio e al 35' va vicino al pareggio sull'asse Palazzi-Hirsch: il sinistro dal limite dell'esterno della Folgore è di poco alto.
Nel finale un paio di occasioni per l'Irlanda del Nord: sulla prima Davis spedisce fuori da ottima posizione, mentre il colpo di testa di Ward trova la risposta di Aldo Simoncini.
Avvio incoraggiante nella ripresa, coi biancazzurri che conquistano subito un calcio d'angolo sugli sviluppi di un piazzato. La sfida però gira su questo pallone scodellato al centro, su cui McGovern esce coi tempi giusti e prepara la ripartenza veloce: Palazzi si rende protagonista di un'ingenua ostruzione che – da regolamento – gli costa il secondo cartellino giallo. Come contro l'Azerbaijan, per San Marino c'è un intero secondo tempo di inferiorità numerica.
L'incontro muta radicalmente e l'Irlanda del Nord si riversa nella trequarti sammarinese a caccia del raddoppio, ma tra i biancazzurri sale in cattedra Aldo Simoncini che compie tre o quattro interventi salva risultato e – complice anche l'incapacità dei padroni di casa di capitalizzare alcune ghiotte occasioni – resta sull'1-0 fino all'80'.
Sembra insuperabile in questo secondo tempo l'estremo sammarinese, che nega la gioia del gol ai vari Ward, McGinn e Magennis in più di un'occasione. E dove non ci arriva lui, ci pensa Washington a graziare San Marino.
O'Neill capisce che per chiuderla ci vuole più concretezza, là davanti, e tra l'eccitazione del Windsor Park inserisce in campo l'idolo di casa Kyle Lafferty: all'ex Palermo bastano appena cinque minuti per incidere. Il primo pallone toccato è quello del raddoppio, su assist di Ferguson – pure in posizione dubbia. Il secondo vale l'assist per Ward, che punisce all'altezza del secondo palo ed il terzo – oltre i tre di recupero concessi – vale il definitivo 4-0, che issa i nord irlandesi a quota 4 punti nel Girone C di qualificazione ai Mondiali di Russia. Fronte San Marino c'è il rammarico di non averla giocata tutta in parità numerica e la consapevolezza di aver saputo tenere testa agli avversari: tempo di rimuginare però non ce n'è. Martedì si è di nuovo in scena, stavolta ad Oslo.
da Belfast,
Luca Pelliccioni
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