La Dakar cambia tutto, ma senza cambiare sede. Come le due precedenti, l'edizione 2022 del rally più famoso al mondo si terrà in Arabia Saudita, dal 2 al 14 gennaio. Una scelta legata alla pandemia e ai problemi di mobilità da essa derivati, che hanno impedito agli organizzatori di effettuare ispezioni e ricognizioni in nuovi territori. Così, nonostante quanto annunciato al momento dell'addio al Sud America, anche per stavolta la Dakar resta dov'è. Ma non resta com'è, perché il percorso differenzierà da quello della passata stagione di circa l'85%. Si parte dalla culla del motorsport saudita, Ha'il, poi la carovana prosegue in parallelo al Golfo Persico e si incanala nel Rub al Khali, l'immenso deserto di sabbia di 650mila km2.
Una zona delicata e temuta per le pianure da percorrere a tutta velocità, lì dove, nel 2020, perse la vita il motociclista Paulo Gonçalves. Il gruppo si addentrerà nel deserto attraversando la parte più pericolosa in trasferimento per completare una tre giorni di "100% dune e bivacco all'antica". Ci saranno circa 4mila km di tappa speciale e 2.500-3mila di trasferimento, con due tappe ad anello attorno allo stesso bivacco e una Marathon, dunque senza assistenza. Inoltre, il roadbook elettronico, già introdotto per i piloti elite di auto, camion, SSV e T3, sarà fornito anche ai piloti elite di moto e quad. Confermata anche la Dakar Classic, un percorso parallelo e con veicoli precedenti al 2000. La ricognizione del percorso in Arabia Saudita inizierà a fine maggio, dopo il Rally dell'Andalusia.
Presentata la Dakar 2022: sempre in Arabia ma con un percorso stravolto
Rispetto all'edizione passata cambia circa l'85% del percorso.
12 mag 2021
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