Tutti a preoccuparsi dei possibili temporali, dell'ipotesi pioggia a ridosso del warm up o di come riuscire a svincolarsi dalla morsa Lorenzo-Marquez, che tante volte ha la stesso effetto del ferro preso tra incudine e martello, che quasi è passato in secondo piano l'ipotesi di un successo inaspettato, contro pronostico.
Eppure, se le ultime uscite hanno insegnato qualcosa, è proprio che nell'edizione 2016 del Motomondiale il gradino più alto del podio può essere competenza di chiunque.
Valentino Rossi, Marquez e Lorenzo, ma anche Crutchlow, Vinales, Iannone e Miller: 7 vincitori per 12 Gran Premi. Oggi è arrivato pure l'ottavo: Dani Pedrosa, scattato dall'ottava celletta in griglia di partenza, ha imposto un ritmo insostenibile per tutti, superando nel giro di 8 tornate le Ducati di Dovizioso e Pirro, la Suzuki di Vinales, ma anche e soprattutto Marquez e Lorenzo. Giri veloci in sequenza, finanche al nuovo record della pista: Pedrosa è il primo nella storia ad abbattere il muro dell'1'33'' sull'asfalto di Misano (1'32''273).
Un successo che mancava da Motegi dello scorso anno, un successo stra meritato per un pilota che forse da qui riparte per una nuova carriera nella carriera.
Valentino Rossi - superato a 7 giri dal termine - ha tentato di restare incollato agli scarichi dell'Honda di Pedrosa, accontentandosi della piazza d'onore solo a giochi fatti, ad un giro e mezzo dal termine.
Difende il podio Jorge Lorenzo, ma può sorridere anche Marc Marquez: il leader del mondiale - pur quarto - perde pochi punti nei confronti di Rossi in classifica generale, conservando un vantaggio di 43 lunghezze dopo questo GP che, fosse terminato con una vittoria del Dottore, avrebbe concorso a tenere aperto uno spiraglio mondiale, quando sono ormai 5 le tappe al termine della stagione iridata.
da Misano,
Luca Pelliccioni
Eppure, se le ultime uscite hanno insegnato qualcosa, è proprio che nell'edizione 2016 del Motomondiale il gradino più alto del podio può essere competenza di chiunque.
Valentino Rossi, Marquez e Lorenzo, ma anche Crutchlow, Vinales, Iannone e Miller: 7 vincitori per 12 Gran Premi. Oggi è arrivato pure l'ottavo: Dani Pedrosa, scattato dall'ottava celletta in griglia di partenza, ha imposto un ritmo insostenibile per tutti, superando nel giro di 8 tornate le Ducati di Dovizioso e Pirro, la Suzuki di Vinales, ma anche e soprattutto Marquez e Lorenzo. Giri veloci in sequenza, finanche al nuovo record della pista: Pedrosa è il primo nella storia ad abbattere il muro dell'1'33'' sull'asfalto di Misano (1'32''273).
Un successo che mancava da Motegi dello scorso anno, un successo stra meritato per un pilota che forse da qui riparte per una nuova carriera nella carriera.
Valentino Rossi - superato a 7 giri dal termine - ha tentato di restare incollato agli scarichi dell'Honda di Pedrosa, accontentandosi della piazza d'onore solo a giochi fatti, ad un giro e mezzo dal termine.
Difende il podio Jorge Lorenzo, ma può sorridere anche Marc Marquez: il leader del mondiale - pur quarto - perde pochi punti nei confronti di Rossi in classifica generale, conservando un vantaggio di 43 lunghezze dopo questo GP che, fosse terminato con una vittoria del Dottore, avrebbe concorso a tenere aperto uno spiraglio mondiale, quando sono ormai 5 le tappe al termine della stagione iridata.
da Misano,
Luca Pelliccioni
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