31 gradi a Tokyo, alto il tasso di umidità nella capitale nipponica. La giornata comincia con la navetta che raccoglie i giornalisti all'esterno dei propri hotel per poi portarli al centro smistamento. Da qui partono i pullman che portano nelle sedi olimpiche e al Main Press Center. Per accedervi, giornalisti, fotoreporter, cameraman devono sottostare a tutta una serie di procedure. Misure di sicurezza ingenti, impossibile per chiunque entrare nel Main Press Center senza essere schedati e controllati. Si lavora in spazi ampissimi con divisioni per settore anche per evitare gli assembramenti.
Una scala mobile porta al piano superiore dove vengono effettuati quotidianamente i test salivari anti covid. I giapponesi impongono misure draconiane e tutto procede a ritmi blandi proprio per consentire a tutti di smaltire le procedure. Per i primi 14 giorni di permanenza in Giappone non si potranno avere contatti con la popolazione locale né usare mezzi pubblici o taxi non gestiti dall'organizzazione. Nessuna possibilità di recarsi in bar o ristoranti. Tracciamento completo di ogni persona che si muove all'interno della bolla olimpica. Un lockdown per categorie e discipline totale, a 24 ore dall'accensione del braciere olimpico.
Da Tokyo l'inviato
Lorenzo Giardi