“La Baja è una gara dove la natura contrappone al desiderio di vincere dell'uomo tutto quello che ha di più poderoso in suo possesso".
Questa è l’espressione che Nicola Dutto ama usare per definire la specialità e che calza a pennello con quanto ha vissuto la settimana scorsa alla Baja Aragon in sella alla KTM Exc della KTM Italia. Il pilota cuneese era alla sua terza gara mondiale in moto da quando è diventato paraplegico per un incidente all’Italian Baja del 2010. In Spagna è stato supportato dal suo team con la moglie Elena e il pilota spagnolo Julian Villarrubbia, nel ruolo di “uomo ombra”, pronto ad assisterlo in caso di difficoltà.
Nicola si è presentato alla gara in ottime condizioni sia fisiche che psicologiche. Quest’anno si era allenato con grande intensità in piscina e con l’hand-bike. A fine maggio aveva terminato la durissima Baja 500 in Messico . La Baja Aragon edizione 2013 è stata però più difficile del previsto “Il percorso è stato vario ed insidioso – spiega Nicola Dutto - c’erano tratti tecnici fra le pietre smosse, canyon con sabbia soffice e guadi alti. Il meteo non ha certo aiutato: passavamo dal sole a 35° a temporali improvvisi con grandine e una temperatura di 15°. E’ stata una gara quindi tecnica ed impegnativa nella guida”. Il pubblico, anche quest’anno, lo ha sostenuto al massimo. Migliaia di persone lo hanno incitato lungo tutto il percorso, moltissimi appassionati lo hanno fermato per una foto e un autografo all’assistenza. Nicola ha terminato la gara al 9° posto nella classe Open ed al 29° assoluto. Terminare una gara così massacrante, da paraplegico, è un’impresa straordinaria ma Nicola ah il DNA del campione e i risultati non sono quelli che sperava. “Sarei un bugiardo dicessi che mi sono presentato senza ambizioni in classifica – confessa Nicola - il pilota emerge sempre prima dell’uomo! Con un tracciato del genere però è stata dura: ho trovato molte difficoltà nelle inversioni di marcia senza appoggio, sui tratti in montagna dove la terra argillosa mista pietre pioggia ha creato un film scivolosissimo e nei guadi, soprattutto nell’ultimo del sabato in cui sono scivolato ed ho perso minuti importanti per la classifica. Tra gli imprevisti anche una caduta con la conseguente rottura del selettore elettrico del cambio in terza marcia, un problema che mi ha costretto di percorrere numerosi chilometri a basse velocità. La gara era di oltre 1000 km e fisicamente ho retto bene: gli allenamenti sull’hand-bike ed in piscina hanno dato loro frutti”.
Da oggi Nicola Dutto inizia la preparazione per le prossime gare. A settembre Nicola parteciperà all’Hardalpitour, probabilmente ad ottobre alla Baja del Marocco e a metà novembre alla Baja 1000 in California.
Questa è l’espressione che Nicola Dutto ama usare per definire la specialità e che calza a pennello con quanto ha vissuto la settimana scorsa alla Baja Aragon in sella alla KTM Exc della KTM Italia. Il pilota cuneese era alla sua terza gara mondiale in moto da quando è diventato paraplegico per un incidente all’Italian Baja del 2010. In Spagna è stato supportato dal suo team con la moglie Elena e il pilota spagnolo Julian Villarrubbia, nel ruolo di “uomo ombra”, pronto ad assisterlo in caso di difficoltà.
Nicola si è presentato alla gara in ottime condizioni sia fisiche che psicologiche. Quest’anno si era allenato con grande intensità in piscina e con l’hand-bike. A fine maggio aveva terminato la durissima Baja 500 in Messico . La Baja Aragon edizione 2013 è stata però più difficile del previsto “Il percorso è stato vario ed insidioso – spiega Nicola Dutto - c’erano tratti tecnici fra le pietre smosse, canyon con sabbia soffice e guadi alti. Il meteo non ha certo aiutato: passavamo dal sole a 35° a temporali improvvisi con grandine e una temperatura di 15°. E’ stata una gara quindi tecnica ed impegnativa nella guida”. Il pubblico, anche quest’anno, lo ha sostenuto al massimo. Migliaia di persone lo hanno incitato lungo tutto il percorso, moltissimi appassionati lo hanno fermato per una foto e un autografo all’assistenza. Nicola ha terminato la gara al 9° posto nella classe Open ed al 29° assoluto. Terminare una gara così massacrante, da paraplegico, è un’impresa straordinaria ma Nicola ah il DNA del campione e i risultati non sono quelli che sperava. “Sarei un bugiardo dicessi che mi sono presentato senza ambizioni in classifica – confessa Nicola - il pilota emerge sempre prima dell’uomo! Con un tracciato del genere però è stata dura: ho trovato molte difficoltà nelle inversioni di marcia senza appoggio, sui tratti in montagna dove la terra argillosa mista pietre pioggia ha creato un film scivolosissimo e nei guadi, soprattutto nell’ultimo del sabato in cui sono scivolato ed ho perso minuti importanti per la classifica. Tra gli imprevisti anche una caduta con la conseguente rottura del selettore elettrico del cambio in terza marcia, un problema che mi ha costretto di percorrere numerosi chilometri a basse velocità. La gara era di oltre 1000 km e fisicamente ho retto bene: gli allenamenti sull’hand-bike ed in piscina hanno dato loro frutti”.
Da oggi Nicola Dutto inizia la preparazione per le prossime gare. A settembre Nicola parteciperà all’Hardalpitour, probabilmente ad ottobre alla Baja del Marocco e a metà novembre alla Baja 1000 in California.
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