Crescono le pressioni sul Comitato Olimpico per un rinvio di Tokyo 2020. Il fronte di quelli che vorrebbero rimandare i Giochi è in crescita, spinto anche dalla diffusione del Coronovirus, che rende difficile per gli atleti la continuazione degli allenamenti in vista di luglio. Il Presidente del Cio Thomas Bach mantiene la sua posizione, sostenendo che sia ancora prematuro rinviare i Giochi. Sul piatto, naturalmente, tantissimi interessi di natura economica e le ripercussioni che deriverebbero nel prendere una decisione di rinvio. Da una parte, il Cio e dall'altra, il comitato organizzatore giapponese, che dovrebbero assumersi la responsabilità e tutti i problemi legali derivanti. La fiamma è arrivata in Giappone. La speranza di vedere partire questa edizione dei Giochi Olimpici è appesa a un filo, anche per la pressione delle federazioni internazionali che non vorrebbero correre rischi. L'evoluzione della pandemia resta il punto dal quale partire per prendere la decisione, che dovrebbe arrivare a fine maggio, inizio giugno. Nel caso di rinvio, non è da escludere lo slittamento a ottobre 2020. I contratti legati a Tokyo prevedono l'organizzazione dell'evento nel corso dell'anno, questo potrebbe fa pensare anche allo soluzione di spostare tutto in autunno. Più complicate le ipotesi di un rinvio al 2021, anche a causa degli eventi mondiali in calendario, come quelli di atletica ad agosto o di nuoto, tra l'altro proprio in Giappone a metà luglio. C'è un altro problema in prospettiva Olimpiade di Tokyo 2020. E' quello dello stop, praticamente in tutto il mondo, dei controlli antidoping, vista l'impossibilità di spostarsi che riguarda anche coloro che dovrebbero effettuarli. E questo rappresenta un altro ostacolo alla regolarità delle competizioni. Infatti bisogna ricordare che la maggior parte dei test su sangue e urine vengono fatti di solito proprio nei mesi precedenti l'avvio delle gare.
Tokyo 2020: tanti dubbi, la decisione a fine maggio, inizio giugno
22 mar 2020
Riproduzione riservata ©