Il Giappone si è fermato: un minuto di silenzio e di emozione nazionale, a un anno dalla triplice catastrofe dell'11 marzo: il terremoto di magnitudo 9, il devastante tsunami e la crisi nucleare di Fukushima. L'imperatore Akihito, che ha partecipato alla cerimonia ufficiale a Tokyo, ha ringraziato per la solidarietà internazionale. Il premier Noda ha assicurato che le le zone devastate saranno ricostruire e saranno aumentati “gli sforzi contro la contaminazione nucleare e per recuperare Fukushima, facendone un posto più bello”. Numerose anche le proteste contro le centrali atomiche.
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