“All’orizzonte della passione per la libertà che ha fatto grande – nei secoli - la Repubblica di San Marino, la Chiesa non può non indicare il grave pericolo alla libertà che sta dilagando: una ideologia perniciosa e pervasiva. Chiamo questa ideologia economicismo e immoralismo”. Il vescovo, Monsignor Luigi Negri, nell’omelia del 3 settembre, mette subito in chiaro il vero pericolo per la società di oggi: “Il criterio esclusivo che con i soldi si possa comperare e ottenere tutto”. Questo il monito che consegna alle autorità e semplici cittadini in occasione del compleanno della Repubblica. La Festa è iniziata con le tradizionali 4 salve di cannone, e l’inno di San Marino ad accompagnare la bandiera della Repubblica, issata sul balcone di Palazzo Pubblico. Il corteo reggenziale ha raggiunto la Pieve per la messa officiata da Monsignor Luigi Negri. Con lui tutti i sacerdoti della Repubblica, che nei paramenti ricordano il diacono Marino. Celebrazione che ha visto una intensa partecipazione popolare.
Poi si è formata la processione - con la Reliquia del Santo - lungo le strade del centro storico: dalla Pieve a Piazzetta del Titano e poi risalendo fino ad arrivare a Piazza della Liberta’, dove sotto il loggione di Palazzo Pubblico avviene il momento centrale di questa celebrazione. Ha luogo la benedizione con l’innalzamento della Reliquia e la sua esposizione alla Reggenza e ai Presenti. L’intercessione che come vuole la tradizione viene rivolta al Patrono e Fondatore. Preghiera nella quale sono stati eliminati alcuni latinismi. Poi il corteo si forma nuovamente per tornare alla Basilica del Santo. La cerimonia che vede fondere l’identità religiosa e quella laica dello Stato. San Marino entra cosi’ nell’anno 1706 dalla fondazione della Repubblica.
Poi si è formata la processione - con la Reliquia del Santo - lungo le strade del centro storico: dalla Pieve a Piazzetta del Titano e poi risalendo fino ad arrivare a Piazza della Liberta’, dove sotto il loggione di Palazzo Pubblico avviene il momento centrale di questa celebrazione. Ha luogo la benedizione con l’innalzamento della Reliquia e la sua esposizione alla Reggenza e ai Presenti. L’intercessione che come vuole la tradizione viene rivolta al Patrono e Fondatore. Preghiera nella quale sono stati eliminati alcuni latinismi. Poi il corteo si forma nuovamente per tornare alla Basilica del Santo. La cerimonia che vede fondere l’identità religiosa e quella laica dello Stato. San Marino entra cosi’ nell’anno 1706 dalla fondazione della Repubblica.
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