L’8 agosto 1786 il 24enne Jacques Balmat, cercatore di cristalli, e il 29enne Michel Gabriel Paccard, medico condotto, entrambi di Chamonix, salirono sul Monte Bianco realizzando la prima ascensione del monte più alto d’Europa. Furono sollecitati all’impresa dallo scienziato Horace-Bénédict De Saussure, il quale era solito osservarne la vetta dalla sua casa in Ginevra.
L’ascesa fu seguita costantemente con il cannocchiale dal barone prussiano Adolf Von Gersdorff che da un poggio sopra il paese di Chamonix seguiva passo per passo gli spostamenti annotandoli su un diario. Secondo i resoconti, ad un certo momento della salita Balmat avrebbe voluto tornare indietro perché fortemente preoccupato per la salute della figlia di pochi giorni. Paccard, che non ne era al corrente, lo convinse a proseguire.
I due raggiunsero la vetta l’8 agosto 1786 alle 18:23, passando fra i Rochers Rouges, e fu Paccard il primo a calpestare la neve sulla cima dopo quattordici ore e mezza dalla partenza. Vi restarono per 34 minuti, il tempo utile per effettuare dei rilevamenti sulla pressione atmosferica e per conoscere in modo approssimativo l’altezza della vetta.
L’ascesa fu seguita costantemente con il cannocchiale dal barone prussiano Adolf Von Gersdorff che da un poggio sopra il paese di Chamonix seguiva passo per passo gli spostamenti annotandoli su un diario. Secondo i resoconti, ad un certo momento della salita Balmat avrebbe voluto tornare indietro perché fortemente preoccupato per la salute della figlia di pochi giorni. Paccard, che non ne era al corrente, lo convinse a proseguire.
I due raggiunsero la vetta l’8 agosto 1786 alle 18:23, passando fra i Rochers Rouges, e fu Paccard il primo a calpestare la neve sulla cima dopo quattordici ore e mezza dalla partenza. Vi restarono per 34 minuti, il tempo utile per effettuare dei rilevamenti sulla pressione atmosferica e per conoscere in modo approssimativo l’altezza della vetta.
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