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Adolescenti in crisi: insoddisfatti, sedentari e preoccupati del loro futuro

Il Presidente dell'associazione no- profit Laboratorio Adolescenza Maurizio Tucci: "In un'età in cui il futuro dovrebbe essere roseo, solo il 12% si definisce ottimista"

di Monica Fabbri
1 lug 2022

Sedentari, insoddisfatti del proprio aspetto fisico, preoccupati e disillusi riguardo al futuro, consapevoli che il Covid ha in parte compromesso la loro formazione scolastica e meno propensi agli studi universitari. E' la fotografia dei giovani, scattata dal Laboratorio Adolescenza e dall'Istituto di ricerca Iard, su un campione di 5.600 studenti italiani tra 13 e 19 anni. Emergono poche speranze e tanti timori, in una delle fasi più delicate della vita. Il corpo cambia, e ad influenzare il rapporto con fisico e cibo risulta determinante il ruolo di influencer, fashion blogger, pubblicità: vale per il 59,1% dei maschi e per il 77,6% delle femmine.

Se gli adolescenti ancora faticano a ritrovare la serenità perduta a causa del Covid, con oltre la metà che teme future recrudescenze, lo scoppio della guerra in Ucraina ha ulteriormente minato il senso di fiducia verso il futuro. La preoccupazione è elevatissima – soprattutto tra le ragazze - con percentuali che oscillano tra l’80 e il 90%. Passare dalla Dad al conflitto, senza soluzione di continuità - afferma il presidente di Laboratorio Adolescenza Maurizio Tucci – ha reso questi giovani, già duramente colpiti a livello psicologico dalla pandemia, ancora più fragili e timorosi. “Teniamo presente che siamo in un'età in cui il futuro dovrebbe essere roseo, magari anche un'utopia, qualcosa di irrealizzabile, ma comunque con aspettative positive. Invece ci troviamo con più del 50% dei ragazzi che descrivono il loro futuro con i termini incerto o preoccupato. Solo il 12%, quindi una percentuale bassissima, si definisce ottimista. Questa è un'evidenza che ci lascia un po' sconcertati. La considerazione più amara e sulla quale siamo chiamati tutti ad una profonda riflessione – continua - è che il panorama che questi adolescenti vedono quando si affacciano alla finestra del loro futuro lo abbiamo costruito noi, pezzo per pezzo”.

Dunque, cosa possono fare gli adulti? “Dovrebbero cercare di capire – suggerisce Tucci - quali sono le problematiche e il vissuto di questi adolescenti. Noi ne parliamo tanto ma la sensazione è che l'adolescenza la ignoriamo come realtà definita. Tante volte associamo gli adolescenti ai bambini, altre volte agli adulti, ma non facciamo qualcosa di strettamente pensato e immaginato per loro. Questo contribuisce a preoccuparli e a renderli ansiosi e a non aspettarsi chissà che cosa dal futuro”.

Nel servizio, l'intervista al presidente di Laboratorio Adolescenza, Maurizio Tucci.





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