Non c’è San Marino nell’elenco dei paesi virtuosi nel contrasto al riciclaggio. La lista – che sarà pubblica sulla Gazzetta Ufficiale, anticipa il Sole 24 Ore – contiene 13 Stati extracomunitari più alcuni territori d’oltremare. Non sono presenti, perché beneficiano del riconoscimento automatico di equivalenza, i paesi UE e quelli dell’area economica europea.
Insieme al Titano non trovano posto Cina, India, Turchia, Corea del Sud e le Isole del Canale. Una esclusione che non pregiudica il diritto a operare per i nostri operatori, ma lo rende più rigoroso e controllato.
“Una decisione assolutamente non definitiva – precisa il segretario alle Finanze – l’elenco è stato stilato dall’Unione Europea lo scorso aprile, prima dell’approvazione in Consiglio della normativa sulla prevenzione e contrasto del riciclaggio, avvenuta in giugno”. Un giudizio sospeso per Macina, in attesa del pronunciamento degli esperti UE per dicembre. Sul perché di questa esclusione il responsabile alle Finanze è chiaro: un governo efficiente e la sua adeguata collocazione nella comunità degli Stati, possono essere assicurati solo con la condivisione del supremo interesse da parte delle organizzazioni più responsabili, in primis quelle politiche.
Un atto di accusa sui ritardi della politica che, impegnata nelle diatribe delle beghe domestiche, non è arrivata alle decisioni nei tempi dovuti. Del problema antiriciclaggio se ne parla a San Marino dall’inizio degli anni 2000. “Il primo testo di legge adeguato è stato predisposto nel 2007 – ricordano le Finanze – e i successivi interventi sono del gennaio scorso”. “Purtroppo – conclude Macina – nonostante le sollecitazioni il percorso di approvazione è stato molto lungo”. La legge sull’antiriciclaggio entrerà in vigore solo a settembre.
Insieme al Titano non trovano posto Cina, India, Turchia, Corea del Sud e le Isole del Canale. Una esclusione che non pregiudica il diritto a operare per i nostri operatori, ma lo rende più rigoroso e controllato.
“Una decisione assolutamente non definitiva – precisa il segretario alle Finanze – l’elenco è stato stilato dall’Unione Europea lo scorso aprile, prima dell’approvazione in Consiglio della normativa sulla prevenzione e contrasto del riciclaggio, avvenuta in giugno”. Un giudizio sospeso per Macina, in attesa del pronunciamento degli esperti UE per dicembre. Sul perché di questa esclusione il responsabile alle Finanze è chiaro: un governo efficiente e la sua adeguata collocazione nella comunità degli Stati, possono essere assicurati solo con la condivisione del supremo interesse da parte delle organizzazioni più responsabili, in primis quelle politiche.
Un atto di accusa sui ritardi della politica che, impegnata nelle diatribe delle beghe domestiche, non è arrivata alle decisioni nei tempi dovuti. Del problema antiriciclaggio se ne parla a San Marino dall’inizio degli anni 2000. “Il primo testo di legge adeguato è stato predisposto nel 2007 – ricordano le Finanze – e i successivi interventi sono del gennaio scorso”. “Purtroppo – conclude Macina – nonostante le sollecitazioni il percorso di approvazione è stato molto lungo”. La legge sull’antiriciclaggio entrerà in vigore solo a settembre.
Riproduzione riservata ©