A quanto pare ci sono stati ritardi nella consegna delle notifiche agli indagati italiani sul caso Asset Banca, scoppiato all’inizio dell’anno quando i vertici dell’istituto furono arrestati. La rogatoria inviata dalla magistratura di Forlì, che chiedeva informazioni al tribunale sammarinese, era stata parzialmente accolta in primo grado, ma contro questo provvedimento i legali di Asset avevano presentato ricorso in appello.
In secondo grado il giudice Brunelli aveva dato ragione alla banca, bloccando di fatto la rogatoria, ma a quel punto era intervenuto il procuratore del fisco Roberto Cesarini che a sua volta aveva impugnato la sentenza di Brunelli. La palla era ora passata nelle mani del giudice di terza istanza, Lamberto Emiliani, che avrebbe dovuto fissare una udienza alla fine di questo mese, ma ecco un nuovo colpo di scena che allungherà ulteriormente i tempi.
Uno degli indagati italiani, il commercialista Stefano Galvani, ha presentato ricorso in appello contro il provvedimento di primo grado. Perché solo ora? Perché la notifica gli era stata recapitata solo alla fine di agosto, quando invece il provvedimento di primo grado risale a febbraio, e non è dunque escluso che, nei prossimi giorni, arrivino altri ricorsi da parte di ulteriori indagati sparsi un po’ in tutta Italia, che si sono visti arrivare le notifiche solo da pochi giorni.
Il ricorso ha avuto l’effetto di sospendere l’analisi del giudice di terza istanza, che ha dovuto rinviare tutto al collega di secondo grado, Brunelli: ora non resta che attendere la sua decisione, nonostante sul caso, a tutti gli effetti, si sia già espresso.
In secondo grado il giudice Brunelli aveva dato ragione alla banca, bloccando di fatto la rogatoria, ma a quel punto era intervenuto il procuratore del fisco Roberto Cesarini che a sua volta aveva impugnato la sentenza di Brunelli. La palla era ora passata nelle mani del giudice di terza istanza, Lamberto Emiliani, che avrebbe dovuto fissare una udienza alla fine di questo mese, ma ecco un nuovo colpo di scena che allungherà ulteriormente i tempi.
Uno degli indagati italiani, il commercialista Stefano Galvani, ha presentato ricorso in appello contro il provvedimento di primo grado. Perché solo ora? Perché la notifica gli era stata recapitata solo alla fine di agosto, quando invece il provvedimento di primo grado risale a febbraio, e non è dunque escluso che, nei prossimi giorni, arrivino altri ricorsi da parte di ulteriori indagati sparsi un po’ in tutta Italia, che si sono visti arrivare le notifiche solo da pochi giorni.
Il ricorso ha avuto l’effetto di sospendere l’analisi del giudice di terza istanza, che ha dovuto rinviare tutto al collega di secondo grado, Brunelli: ora non resta che attendere la sua decisione, nonostante sul caso, a tutti gli effetti, si sia già espresso.
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