Quello che ora non viene preso in considerazione in un processo potrebbe, invece, valere in futuro: il Collegio Garante dovrà pronunciarsi sulla legittimità costituzionale delle norme che vietano a un giudice di dare rilevanza ad atti e scritture private non registrate. Questa mattina a Palazzo l'udienza pubblica con i saggi. Si tratta di una materia complessa che, però, potrebbe avere effetti concreti in futuro.
La questione di legittimità parte da una causa civile in appello: all'epoca dei fatti una delle parti – come sostenuto dal proprio legale - non aveva il denaro per registrare un documento ma, oggi, rivendica il diritto alla difesa. Le disposizioni normative al centro del Sindacato sono quelle contenute nell'articolo 59 della legge 85/1981, ma non sono mancati riferimenti a norme di diritto internazionale.
Se si arriverà all'incostituzionalità, allora potrebbero essere utilizzate in tribunale soprattutto le scritture private non registrate che arrivano prima della vendita di immobili e di quote societarie, cioè gli atti che stabiliscono prezzi e altri dettagli di un accordo futuro. A breve la decisione: i saggi hanno 'sospeso' il giudizio per analizzare nuova documentazione.