Gianluca Giovannini, che fungeva da intermediario tra i vertici della cosca ndranghetista Facchineri e imprenditori vittima di usura, girava con una Maserati targata Rsm. Insieme ad Orlando Purita, prestavano, a tassi del 20%, denaro che a loro volta ricevevano in prestito dai Facchineri al 15. Ma i due, per far soldi, utilizzavano anche il sistema della truffa. Facevano credere agli imprenditori che attraverso il falso capitano della guardia di finanza Silvio Morabito – interpretato dallo stesso Purita – riuscivano ad evitare i controlli delle fiamme gialle ed anche ad ottenere informazioni riservate accedendo all’archivio Ced della Banca dati Sdi del Ministero dell’Interno. Informazioni che invece i due si facevano passare a pagamento dal vicebrigadiere dei carabinieri Salvatore Russo. Promettendo lo stop a qualsiasi indagine fiscale, Giovannini e Purita si son fatti consegnare dall’ex patron della Rimini Yacht Giulio Lolli oltre 200 mila euro. Attraverso Lolli contattarono, facendo analoghe promesse, anche il direttore della Fincompany Marziano Guidi. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento ad un incontro tra il falso ufficiale della Finanza e Guidi avvenuto il 19 maggio 2008 in un centro commerciale di Vimercate. Il falso ufficiale subito dopo telefona a Giovannini e gli dice che Guidi sta cadendo nella trappola ma per decidere se versare o meno i soldi – la cifra si aggira sui 90/100mila euro - dovrà prima parlare con una persona.
Purita, alias Morabito, dice anche a Giovannini che Guidi non è interessato ad avere il “cappello” – così viene definita in gergo la protezione anti-controlli – a San Marino, perché li è già coperto. Guidi non è indagato e figura nell’ordinanza come vittima della truffa perché 100 mila euro li avrebbe fatti avere a Giovannini tramite Lolli e lo scambio sarebbe avvenuto proprio a San Marino. Dalle oltre 400 pagine dell’ordinanza si evince che Giovannini aveva nella sua disponibilità conti in una banca sammarinese che però, in quel periodo, maggio/giugno 2008, non poteva erogare ingenti somme in contanti a causa di una indagine della procura di Forlì.
Luca Salvatori
Purita, alias Morabito, dice anche a Giovannini che Guidi non è interessato ad avere il “cappello” – così viene definita in gergo la protezione anti-controlli – a San Marino, perché li è già coperto. Guidi non è indagato e figura nell’ordinanza come vittima della truffa perché 100 mila euro li avrebbe fatti avere a Giovannini tramite Lolli e lo scambio sarebbe avvenuto proprio a San Marino. Dalle oltre 400 pagine dell’ordinanza si evince che Giovannini aveva nella sua disponibilità conti in una banca sammarinese che però, in quel periodo, maggio/giugno 2008, non poteva erogare ingenti somme in contanti a causa di una indagine della procura di Forlì.
Luca Salvatori
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