Rimini sposa la linea dura. A breve basterà essere semplicemente privi di paletta e sacchetti per la raccolta degli escrementi del proprio cane per incorrere in pesanti multe. La materia è regolamentata a San Marino dal decreto 57 del 4 luglio 2000. Nello specifico, il punto 10 dell’articolo 4 sull’uso delle aree a giardini pubblici stabilisce il divieto al proprio animale di vagare liberamente e imbrattare viali e manti erbosi al di fuori di aree attrezzate; in assenza di queste ultime il proprietario è tenuto a raccogliere le deiezioni solide. In caso di violazione sono previste sanzioni di 25 euro. I controlli vengono effettuati principalmente dalle guardie ecologiche, che una volta a settimana perlustrano parchi e giardini pubblici, in particolare al mattino presto e nel tardo pomeriggio, orari prediletti da chi porta il cane a passeggio. 'Dall’entrata in vigore del decreto – fanno sapere dall’Ufficio Gestione Risorse Ambientali e Agricole – vengono effettuate mediamente 10-12 multe all’anno. Ma vigilare sul rispetto della normativa non è comunque facile per le oggettive difficoltà di cogliere i contravventori a quattro zampe e i rispettivi padroni in flagranza di reato'. I principali disagi si hanno soprattutto sul manto erboso dei giardini che periodicamente deve essere tagliato dagli addetti ai lavori, e sui marciapiedi pubblici. Spesso, inoltre, i cani vengono lasciati liberi di scorazzare da soli senza l’occhio vigile del padrone a controllarne i movimenti. Al momento, l’unica area attrezzata del Titano è quella di Fonte dell’Ovo, recentemente inaugurata. Ma si sta facendo strada la possibilità di crearne una seconda all’interno del Parco Laiala di Serravalle. In tutti i parchi e giardini pubblici sammarinesi ci sono tuttavia appositi dispenser di sacchetti e palette.
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