Ribadito più volte, per sgombrare il campo da ogni equivoco, come nel PdL si parli unicamente di cannabis a scopo terapeutico, per il trattamento di gravi malattie come il parkinson, la sclerosi multipla; nulla a che vedere, insomma, con l'uso ludico. Impianto normativo – ha ricordato il Segretario Ciavatta – già verificato dal corpo sanitario, e che può offrire un ottimo contributo allo sviluppo del settore farmaceutico. La domanda mondiale di questi prodotti, infatti, non viene ad oggi completamente soddisfatta dall'offerta. Nel testo un via libera, in territorio, alla coltivazione indoor, nonché alla produzione di medicinali a base di cannabis. Attività riservate tuttavia a soggetti qualificati, sottoposti ad una rigorosa procedura autorizzativa.
Vendita al dettaglio – dietro presentazione di prescrizione medica - riservata invece alle farmacie statali. Prevista anche l'istituzione – nell'ambito dell'Authority - di un'Agenzia di controllo, che dovrà rapportarsi con l'organo delle Nazioni Unite competente in materia. Fondamentale anche la sinergia con l'Italia. In conferenza stampa si è parlato anche del possibile arrivo di grandi case farmaceutiche, in grado di offrire lavoro ad alto valore aggiunto. Oltre alla valenza terapeutica, centrale nel progetto di legge, la canapa – ha ricordato il Segretario Righi – può rivelarsi un “fattore di sviluppo economico”. Rimarcata anche l'importanza di un lavoro coordinato tra più Segreterie, specie su queste materie, molto delicate.
Nel servizio le interviste a Roberto Ciavatta (Segretario di Stato Sanità) e Fabio Righi (Segretario di Stato Industria)