È arrivata l’estate e temperature troppo elevate possono rappresentare in alcuni soggetti un vero pericolo. Il Ministero della Salute ha stilato una lista di consigli per prevenire i problemi di salute legati al caldo, in particolare per le categorie più a rischio.
Quali sono i soggetti più a rischio
-le persone anziane
-neonati e i bambini
-le donne in gravidanza
-le persone con malattie croniche
-le persone con disturbi psichici
-le persone con ridotta mobilità e/o non autosufficienti
-le persone che assumono regolarmente farmaci
-le persone che fanno uso di alcol e droghe
-le persone, anche giovani, che fanno esercizio fisico o svolgono un lavoro intenso all’aria aperta
-le persone con condizioni socio-economiche disagiate.
Perché neonati e bambini sono più a rischio
Il lattante ed il bambino a causa di una minore capacità di termoregolazione e per l’incapacità di esprimere eventuali disagi legati alle condizioni ambientali, sono maggiormente esposti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e ad una disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.
Cosa fare
In caso di sintomi lievi tenere il bambino all’ombra, rinfrescandolo con acqua e lasciare ampie parti del corpo scoperte. In caso di sintomi moderati o gravi contattare immediatamente il pediatra o i servizi di emergenza. I bambini affetti da diarrea e febbre sono più esposti al rischio di disidratazione e, devono reintegrare i liquidi persi bevendo quantità adeguate di soluzione reidratante orale, a piccoli sorsi se c'è anche vomito; evitare cibi molto grassi, bevande molto zuccherate, integratori per lo sport, succhi di frutta. Se il problema persiste, consultare il pediatra, evitando di somministrare medicine senza il suo parere.
Quali sono i sintomi della disidratazione
• sete intensa
• crampi muscolari, soprattutto di notte
• debolezza
• vertigini
• palpitazioni
• ansia
• pelle e mucose asciutte
• abbassamento della pressione arteriosa
In presenza di sintomi di disidratazione è opportuno reintegrare i liquidi persi bevendo acqua in abbondanza o altre bevande. Se i sintomi non migliorano, e comunque, per ogni dubbio o chiarimento, contattare il proprio medico di fiducia.
Le dieci regole del Ministero della Salute per combattere il caldo estivo
1. Non uscire nelle ore più calde: durante un'ondata di calore, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00).
2. Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: la misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Efficace è naturalmente l’impiego dell’aria condizionata, che tuttavia va usata con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici, che accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura ambientale; per questo il corpo continua a sudare. È perciò importante continuare ad assumere grandi quantità di liquidi. Quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo.
3. Bere molti liquidi: Bere molta acqua e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Esistono tuttavia particolari condizioni di salute (come l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) per le quali l’assunzione eccessiva di liquidi è controindicata. Se si è affetti da qualche malattia è necessario consultare il medico prima di aumentare l’ingestione di liquidi. È necessario consultare il medico anche se si sta seguendo una cura che limita l’assunzione di liquidi o ne favorisce l’eliminazione.
4. Moderare l’assunzione di bevande contenenti caffeina, evitare bevande alcoliche
5. Fare pasti leggeri: la digestione è per il nostro organismo un vero e proprio lavoro che aumenta la produzione di calore nel corpo.
6. Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All’aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto. Proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con filtri UV. Particolare attenzione ai bambini.
7. In auto, ricordarsi di ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio, anche se la vettura è dotata di un impianto di ventilazione. In questo caso, regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna evitando di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata (specie se l’auto non è climatizzata) e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi.
8. Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. In ogni caso, se si fa attività fisica, bisogna bere molti liquidi. Per gli sportivi può essere necessario compensare la perdita di elettroliti con gli integratori.
9. Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (come gli anziani che vivono da soli, i lattanti etc.) e segnala ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Negli anziani un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute. Controlla la temperatura corporea dei lattanti e bambini piccoli, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino.
10. Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarli in una zona ombreggiata.
Benedetta de Mattei