Il Direttivo della Consulta per l’informazione esprime forte preoccupazione per la sistematica messa in discussione dei principi che sono alla base della libertà di espressione, del diritto di cronaca e di critica. L’ultima azione in ordine di tempo è la delibera, recentemente pubblicata, con la quale il Congresso di Stato dà mandato all’Avvocatura dello Stato di perseguire articoli che “gettano discredito sul prestigio e l’onorabilità della Repubblica e delle sue Istituzioni”. Una formulazione tale, per genericità e discrezionalità, che la Consulta ritiene possa "minare fortemente il diritto democratico alla libertà di stampa e di espressione di tutti i media". Nel caso particolare riguardante un quotidiano, la Consulta per l'Informazione non nasconde le irregolarità sulle quali ha sollecitato più volte una normalizzazione, ma non ritiene giustificato un intervento come quello della Delibera.
Già lo scorso gennaio, il Direttivo della Consulta per l’Informazione si era rivolto alla Reggenza per le accuse, offese lanciate, troppo spesso, da esponenti del mondo politico nei confronti di giornalisti e testate. E proprio i Capi di Stato erano intervenuti a “sostegno della libertà di stampa quale valore essenziale alla costruzione di una società democratica”.