3 ragazze rumene, 2 minorenni, la terza – di 24 anni – incinta di 3 mesi, costrette a prostituirsi sui marciapiedi di Rimini. Sono state liberate dagli agenti della Questura che hanno portato alla luce l’ennesima storia di quelle che Don Benzi chiama “le schiave del sesso”.
Ed e’ proprio dal libro del sacerdote riminese che il Questore Cesare Palermi prende spunto per ribadire la volontà di non abbassare mai la guardia nella lotta allo sfruttamento della prostituzione.
In manette sono finiti due rumeni: Pirjolea Elian 37anni e una clandestina 17enne, sua complice, che si prostituiva anche per tenere sotto controllo le altre donne. Facevano venire le ragazze dalla Romania, con la promessa di un lavoro e poi le costringevano a prostituirsi con botte e minacce di morte nei confronti dei parenti che avevano lasciato in patria. Ogni ragazza guadagnava circa 500 euro al giorno che consegnava interamente allo sfruttatore.
In passato, a Rimini, la prostituzione – soprattutto austriaca – aveva fatto registrare numeri notevoli. Oggi, sottolinea il Questore, i casi sono sotto controllo grazie ad una azione quotidiana delle forze dell’ordine. La prostituzione femminile ha come zona via Dardanelli quella maschile – soprattutto viados brasiliani- l’area accanto alla pista dell’aeroporto. Per contrastarla – dato che in sé non è reato, mentre lo è lo sfruttamento della prostituzione – le forze dell’ordine possono adottare provvedimenti amministrativi: il rimpatrio nel comune di residenza per gli italiani e l’espulsione per gli stranieri.
Ed e’ proprio dal libro del sacerdote riminese che il Questore Cesare Palermi prende spunto per ribadire la volontà di non abbassare mai la guardia nella lotta allo sfruttamento della prostituzione.
In manette sono finiti due rumeni: Pirjolea Elian 37anni e una clandestina 17enne, sua complice, che si prostituiva anche per tenere sotto controllo le altre donne. Facevano venire le ragazze dalla Romania, con la promessa di un lavoro e poi le costringevano a prostituirsi con botte e minacce di morte nei confronti dei parenti che avevano lasciato in patria. Ogni ragazza guadagnava circa 500 euro al giorno che consegnava interamente allo sfruttatore.
In passato, a Rimini, la prostituzione – soprattutto austriaca – aveva fatto registrare numeri notevoli. Oggi, sottolinea il Questore, i casi sono sotto controllo grazie ad una azione quotidiana delle forze dell’ordine. La prostituzione femminile ha come zona via Dardanelli quella maschile – soprattutto viados brasiliani- l’area accanto alla pista dell’aeroporto. Per contrastarla – dato che in sé non è reato, mentre lo è lo sfruttamento della prostituzione – le forze dell’ordine possono adottare provvedimenti amministrativi: il rimpatrio nel comune di residenza per gli italiani e l’espulsione per gli stranieri.
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