Undici in totale le richieste di arresto, annunciate alla direzione nazionale antimafia di Roma, nel corso di una conferenza stampa cui ha preso parte anche il commissario della legge Rita Vannucci. “E’ turbato ma determinato a ribadire e confermare la propria estraneità ai fatti”. Così il legale del Presidente dimissionario del Credito Sammarinese. Amati si trova rinchiuso nel carcere riminese dei Casetti in attesa dell’interrogatorio di garanzia non ancora fissato. “Una misura cautelare francamente esagerata - dice Alessandro Petrillo - tenuto conto che la vicenda da un punto di vista probatorio è esaurita ed è tutta documentata. Non esistono dunque pericoli di inquinamento, a maggiore ragione pericolo di reiterazione”. Oltre al presidente una ordinanza avrebbe raggiunto anche il responsabile dell’ antiriciclaggio del Credito. La terza per l’ex direttore Valter Vendemini, finora raggiunto solo da provvedimenti sammarinesi. Nel corso della conferenza stampa il procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, ha raccontato che per ben due volte Vendemini, l’ex direttore, si è recato a Bologna a fine 2010 e inizio 2011, per prendere i soldi dal narcotrafficante Vincenzo Barbieri, che si trovava in regime di sorveglianza, in tutto 1 milione e 300 mila euro, sequestrato poi dall’ autorità giudiziaria sammarinese.“L’indagine è partita il 4 luglio - ha raccontato ai giornalisti il commissario della legge Rita Vannucci, - quando sono stata convocata dal procuratore nazionale Grasso, che mi ha consegnato le intercettazioni”. Il magistrato sammarinese, insieme ai colleghi italiani ha messo in evidenza la collaborazione e fattività del sistema. “Una operazione - ha proseguito la Vannucci - figlia della recente produzione normativa nel campo delle intercettazioni e del riciclaggio”. Un passo concreto verso la legalità riconosciuto dallo stesso procuratore nazionale. Grasso si è detto ottimista della capacità di san marino di poter venire fuori uscire da queste situazioni, così come ha pubblicamente riconosciuto la professionalità e capacità del commissario della legge Vannucci, che ha voluto, caso straordinario, al suo fianco. “Competenze tali – ha detto Grasso – non solo in grado di poter reggere indagini di altissimo livello come questa, ma che da tanti anni svolge questo compito”. Emergono anche dei particolari, come i soldi sequestrati – ha raccontato la Vannucci – puzzassero di muffa e umidità “segno che Barbieri non di fidava del circuito bancario calabrese e li tenesse nascosti”.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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