Da una settimana la Crimea è senza elettricità: persone non identificate hanno sabotato le linee elettriche nella regione ucraina del Kherson, vicino al confine con la penisola.
Mentre la polizia sta cercando il colpevole, la Crimea è completamente tagliata fuori dall'energia elettrica proveniente dall'Ucraina.
Ad aggravare la situazione gli attivisti tartari, responsabili del blocco alimentare, che hanno impedito il ripristino delle linee elettriche.
A causa del taglio della fornitura di energia le grandi imprese industriali hanno dovuto bloccare i processi produttivi e nelle scuole sono state concesse vacanze fuori programma.
La maggior parte dei negozi sono chiusi e ai distributori di carburante ci sono le file perchè la gente ha bisogno di carburante per i generatori.
L'elettricità in Crimea potrà tornare se la Russia soddisferà almeno una delle richieste dei Tartari di Crimea. Lo ha affermato Mustafa Dzhemilev, uno dei leader dei Tartari di Crimea
secondo i quali questa situazione può stimolare il processo politico per il ritorno della loro madre patria sotto ilo controllo ucraino.
Le fonti energetiche autonome della Crimea coprono solo il 10% del fabbisogno e vengono destinate innanzitutto agli ospedali.
In ogni caso la prima fase del ponte energetico dalla Russia alla penisola potrebbe essere attivato alla fine di dicembre.
I terroristi filo-russi proseguono intanto con attacchi provocatori nei confronti dell'esercito ucraino: almeno dieci gli episodi negli ultimi giorni.
In conseguenza della guerra del Donbass l'Ucraina è al 12° posto nella classifica globale, per il pericolo di rischio terrorismo.
Il numero delle vittime di attentati terroristici ha superato quota 500, mentre nel 2014 si attestava a 665, compresi i 298 morti del disastro dell'aereo civile malese MH17 in Donbass.
Oggi il pericolo di atti terroristici in Ucraina è stimato a 7.2 su una scala di dieci. Appena due anni anni lo stesso tasso era pari a zero.
dalla città di Lviv
Victoria Polischuk
Mentre la polizia sta cercando il colpevole, la Crimea è completamente tagliata fuori dall'energia elettrica proveniente dall'Ucraina.
Ad aggravare la situazione gli attivisti tartari, responsabili del blocco alimentare, che hanno impedito il ripristino delle linee elettriche.
A causa del taglio della fornitura di energia le grandi imprese industriali hanno dovuto bloccare i processi produttivi e nelle scuole sono state concesse vacanze fuori programma.
La maggior parte dei negozi sono chiusi e ai distributori di carburante ci sono le file perchè la gente ha bisogno di carburante per i generatori.
L'elettricità in Crimea potrà tornare se la Russia soddisferà almeno una delle richieste dei Tartari di Crimea. Lo ha affermato Mustafa Dzhemilev, uno dei leader dei Tartari di Crimea
secondo i quali questa situazione può stimolare il processo politico per il ritorno della loro madre patria sotto ilo controllo ucraino.
Le fonti energetiche autonome della Crimea coprono solo il 10% del fabbisogno e vengono destinate innanzitutto agli ospedali.
In ogni caso la prima fase del ponte energetico dalla Russia alla penisola potrebbe essere attivato alla fine di dicembre.
I terroristi filo-russi proseguono intanto con attacchi provocatori nei confronti dell'esercito ucraino: almeno dieci gli episodi negli ultimi giorni.
In conseguenza della guerra del Donbass l'Ucraina è al 12° posto nella classifica globale, per il pericolo di rischio terrorismo.
Il numero delle vittime di attentati terroristici ha superato quota 500, mentre nel 2014 si attestava a 665, compresi i 298 morti del disastro dell'aereo civile malese MH17 in Donbass.
Oggi il pericolo di atti terroristici in Ucraina è stimato a 7.2 su una scala di dieci. Appena due anni anni lo stesso tasso era pari a zero.
dalla città di Lviv
Victoria Polischuk
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