Ad una settimana dalla tempesta che l’operazione della Guardia di Finanza di Rimini ha scatenato su San Marino, si aspetta. Aspetta Marco Bianchini nella sua cella del carcere dei Capuccini, dove è rinchiuso da lunedì; il suo avvocato Pier Luigi Bacciocchi si è visto rigettare la richiesta degli arresti domiciliari e probabilmente presenterà ricorso. Aspettano gli uomini della Guardia di Finanza: l’inchiesta potrà ripartire una volta che dal Tribunale verrà confermato l’impianto accusatorio. L’intreccio dei rapporti che ruotavano attorno a KarnaK porta dritti a Roma e c’è da scommettere che la fase 2 ripartirà da lì: con una nota stampa l’azienda di Chisanuova si tirò indietro dichiarando strumentale ogni riferimento al suo nome e specificando che l’imprenditore Bianchini finì nell’indagine come titolare della finanziaria Fingestus. Ma dopo gli ultimi sviluppi diventano sospette alcune attività di lobbyng della capitale spese a vantaggio della Karnak nel periodo di tensione dei rapproti con il ministero itlaiano dell’Economia.. Tra i nomi di spicco intercettati quello di Vincenzo Tavano, ex tenente colonnello dell’esercito, che ha scontato un anno e mezzo di carcere per avere avvisato Stefano Ricucci sugli sviluppi dell’indagine che la Gdf stava compiendo all’epoca delle famose scalate, tra il 2005 ed il 2006. Era legato alla Karnak da un rapporto di consulenza. A proposito di conulenza: Tutto è partito dai controlli su un'agenzia investigativa di San Marino, la Cio di Salvatore Vargiu, che si occupava di dossierare i concorrenti italiani dell'azienda di Bianchini. Vargiu collabora e guadagnandosi i domiciliari ai magistrati riminesi ha consegnato i nomi di alcuni dei titolari dei conti della Fingestus. Si tratta di soggetti che gravitano nell'orbita della criminalità organizzata campana, ma anche un imprenditore siriano, che secondo Vargiu appoggia il terrorismo islamico. Ecco, i conti cifrati di Fingestus diventeranno un altro dei filoni investigativi di spicco di Criminal Minds.
s.b.
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