Nell’interrogatorio di lunedì Salvatore Vargiu ha rivelato di essere stato l’intermediario tra Giovanni Pierani, braccio destro di Bianchini patron della Karnak, e il finanziere secondo l’accusa corrotto, Enrico Nanna. Avrebbe consegnato una busta contenente 5mila euro, forse un compenso illecito per le informazioni segrete rivelate. Vargiu è difeso dallo studio Berti di Rovigo, una omonimia con lo studio Berti di San Marino che, vuole il caso, sta difendendo due ex collaboratori di Vargiu nella società di investigazioni CIO. Per questo Vargiu è stato rinviato a giudizio, il prossimo 25 giugno dovrà rispondere di lesioni personali e soppressione di prove. La storia risale all’epoca del rapimento dei gemellini, portati in Polonia dal padre. Per seguire il padre rapitore, i due collaboratori avevano sostenuto una serie di spese che, a quanto pare, Vargiu non ha mai voluto rimborsare. Dalle discussioni verbali si è passati alle mani. Una lite era avvenuta anche nella sede del CIO, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza: secondo l’accusa Vargiu aveva eliminato dal filmato proprio le immagini relative alle maniere forti. Il perito d’ufficio ha confermato. A San Marino erano state presentate altre denunce, da parte dell’imprenditore Vitalucci, concorrente di Bianchini, per la storia delle presunte minacce, riportate anche nell’ordinanza della Procura di Rimini. Tutto archiviato dal tribunale, ma il giudice d’appello ha riaperto l’istruttoria, passandola ad un altro commissario.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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