Il Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri di Roma ha eseguito all’alba, in varie regioni italiane, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone legate alla cosca Mancuso, operante a Vibo Valentia e accusate a vario titolo di riciclaggio e reimpiego del denaro proveniente dal narcotraffico. Un’inchiesta che San Marino conosce molto bene, e che ha già portato all’arresto dell’ex direttore del Credito Sammarinese Valter Vendemini, ora ai domiciliari, accusato di riciclaggio. I provvedimenti, eseguiti in Calabria, Lazio, Umbria ed Emilia Romagna, sono stati emessi dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura distrettuale antimafia. La Cosca Mancuso è al centro di indagini dalle quali, sostiene il Ros, sono emersi enormi interessi dell’organizzazione nel narcotraffico internazionale, a quanto pare gestito da quel Vincenzo Barbieri che proprio al Credito Sammarinese aveva aperto almeno due conti correnti. Era un esponente di spicco della cosca, ucciso in un agguato a San Calogero nel marzo scorso. E la cosca, secondo gli inquirenti, aveva rapporti molto stretti con la banca sammarinese: tutto è partito lo scorso 4 luglio, quando a Roma si sono ritrovati il dirigente dell’antimafia Piero Grasso, il Procuratore capo di Catanzaro, Antonio Vincenzo Lombardo, e il commissario della legge di San Marino Rita Vannucci, per decidere la strategia. Sempre a Roma, la direzione nazionale antimafia ha invitato il magistrato antiriciclaggio del Titano per spiegare i particolari dell’inchiesta sammarinese e di come le recenti norme emanate, come le leggi sulle rogatorie, sulle intercettazioni e contro il riciclaggio, abbiano contribuito ad aumentare in maniera significativa la collaborazione con le Procure italiane.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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