L'obiettivo è comune: salvare l'aeroporto. Ma nei giorni in cui la società che gestisce lo scalo intitolato a Federico Fellini si trova a dover presentare una nuova domanda di concordato in tribunale, i tavoli decisionali procedono su due binari paralleli. San Marino non era presente al vertice che ha visto venerdì scorso allo stesso tavolo Comune e Provincia di Rimini, Camera di Commercio, Rimini Fiera e Banca Carim. L'ufficialità della linea da adottare sarà resa nota nel corso di una riunione convocata in serata al Fellini. Un aggiornamento molto atteso sulla situazione dell'aeroporto, un'occasione che vedrà Rimini e San Marino, che sta facendo un percorso interno e parallelo alla riviera, ad uno stesso tavolo. Insieme per approfondire ipotesi e percorsi, per individuare una soluzione condivisa. E per confrontarsi sulla ricetta fresca fresca che gli industriali hanno servito nel corso dell'assemblea Confidustria. “la via d'uscita passa attraverso il coinvolgimento di soci privati specializzati e di creditori interessati ha detto il Presidente uscente Focchi. “San Marino è pronto a fare la propria parte nel progetto di rilancio del Fellini” si ribadisce dal Titano. Con il solito vincolo degli accordi con l'Italia al quale è legato quello sull'aeroporto, che prevede la realizzazione di una zona doganale per il traffico merci. Un business economico sul quale San Marino invita a riflettere, al di là di quella quota ancora ferma al 3%.
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