Gianfranco Ercolani si trova ora all’ospedale di Stato, piantonato dalla gendarmeria. Sottoposto ad accertamenti, rimarrà ricoverato fino a mercoledì per una valutazione globale del suo stato di salute. Lunedì sera alle 20 circa, ha varcato l’ingresso del carcere dei Cappuccini, accompagnato dal comandante della gendarmeria Achille Zechini, il direttore di Interpol Maurizio Faraone e la Guardia di Rocca, Gian Luca Gatti, giunti con lui da Cuba.
Ercolani non immaginava di essere condotto in carcere, bensì direttamente in ospedale. Invece, dopo una accurata visita medica all’interno del penitenziario, è stato escluso un suo ricovero immediato. E’ apparso molto turbato, in stato di agitazione, ed è letteralmente scoppiato in lacrime davanti al proprio legale, Alessandro Petrillo, che lo ha raggiunto in carcere insieme all’avvocato Alberto Selva.
Di lì a poco l’arrivo dei familiari, autorizzati ad un incontro: primo fra tutti il fratello Massimo, visibilmente contrariato per non essere stato informato a dovere sull’esatto orario di arrivo di Gianfranco in Repubblica. Il detenuto ha però passato la notte in cella senza poter vedere la famiglia. Una visita alla fine sconsigliata dal medico per non causargli ulteriore stress emotivo.
Ercolani non immaginava di essere condotto in carcere, bensì direttamente in ospedale. Invece, dopo una accurata visita medica all’interno del penitenziario, è stato escluso un suo ricovero immediato. E’ apparso molto turbato, in stato di agitazione, ed è letteralmente scoppiato in lacrime davanti al proprio legale, Alessandro Petrillo, che lo ha raggiunto in carcere insieme all’avvocato Alberto Selva.
Di lì a poco l’arrivo dei familiari, autorizzati ad un incontro: primo fra tutti il fratello Massimo, visibilmente contrariato per non essere stato informato a dovere sull’esatto orario di arrivo di Gianfranco in Repubblica. Il detenuto ha però passato la notte in cella senza poter vedere la famiglia. Una visita alla fine sconsigliata dal medico per non causargli ulteriore stress emotivo.
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