Sono quasi la metà dei poveri del mondo, 250 milioni di loro vivono in paesi con conflitti ed in 200 mila hanno rischiato la vita quest'anno cercando rifugio in Europa. Il rapporto Unicef per la Giornata mondiale dell'infanzia sottolinea però anche i progressi: in poco più di una generazione è stato dimezzato il tasso di mortalità infantile, fatto iscrivere più del 90% dei bambini alla scuola primaria e aumentato di 2,6 miliardi il numero di persone che hanno accesso all'acqua potabile. Insomma i progressi ci sono ma il quadro stride con il titolo del report: “Per ogni bambino la giusta opportunità”. Quelli delle famiglie più povere hanno quasi il doppio delle probabilità di morire prima di cinque anni e cinque volte più probabilità di essere tagliati fuori dall'istruzione. Circa la metà dei 159 milioni di bambini affetti da ritardi nella crescita vive in Asia Meridionale e un terzo in Africa. Disuguaglianze enormi, che forti dei progressi raggiunti occorre invertire in un circolo virtuoso di progresso intergenerazionale. Ed è il coraggio di questa scelta che chiede il direttore generale Unicef Anthony Lake.
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